Regia di Vadim Perelman vedi scheda film
Con La casa di sabbia e nebbia ci aveva storditi per la raffinatezza ed il garbo con cui era riuscito a ricamare lo splendido ritratto di due esistenze ferite, a dispetto della melensaggine del titolo. Cosa sia successo con questo Davanti agli occhi, anonimo e pessimo a partire dal titolo, non si capisce. Siamo in una scuola superiore della provincia americana, dove uno studente massacra compagni di scuola e professori proprio come alla Columbine. la diciassettenne Diane (Wood) si salva e la ritroviamo anni dopo (stavolta a interpretarla è Uma Thurman) con gli occhi distanziati, le labbra carnose e 3 taglie di più di reggipetto (nel casting vanno forte con le sottigliezze), in preda ai sensi di colpa: in occasione dell'eccidio, sembra farci credere la regia in un continuo viavai temporale, la sua migliore amica (Amurri) ebbe la peggio davanti all'ambarabaccicciccoccò del serial killer (Isaac). Ma forse le cose non stanno come sembrano…
Quanta mescalina abbia assunto Vadim ci è ignoto. È fuor di dubbio, tuttavia, che senza uno straccio di copione (lo spunto di partenza è La vita davanti ai suoi occhi di Laura Kasischke) il regista di origini ucraine è riuscito a tirarla per le lunghe per un'ora e mezza, sciorinandoci paccottiglia psicologica, ridicoli colpi di scena, attori inguardabili e pessimi dialoghi. La versione italiana completa l'opera con un doppiaggio nauseabondo.
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