Regia di Vadim Perelman vedi scheda film
Non posso non riportare la frase conclusiva della recensione pubblicata da "Repubblica", perchè, con un filo d'ironìa, sintetizza l'effetto che il film ha prodotto sul sottoscritto: "Non diciamo il finale anche perchè, onestamente, non lo abbiamo capito". E per completare il quadro, aggiungo anche che, al termine della proiezione, un paio di ragazzi seduti al cinema qualche poltrona più in là mi ha avvicinato chiedendomi se per caso io avessi capito quel finale. Per tacere poi dei visi sbigottiti (qualcuno a dire il vero anche seccato) degli spettatori quando si sono accese le luci in sala. Insomma, avrete capito da tutto quello che ho detto finora, che il minimo che si possa dire di questa pellicola è che si tratta di qualcosa di bislacco. Anzi, ho una definizione precisa che si adatta alla perfezione: "Pastrocchio New Age". Poi, non discuto che ci saranno anche coloro che sono particolarmente inclini a raccogliere messaggi mistici o che collegano tutto alla metafisica o alla metempsicosi o chissà quale altra diavolerìa. Lungi da me mettere costoro in ridicolo, ma vorrei fosse chiaro che questi aspetti sono trattati dal film in modo quantomeno maldestro e confuso. Ed è un vero peccato, perchè l'incipit del film è davvero interessante e in certa misura anche appassionante: due 17enni amiche per la pelle nonchè compagne di studi, si trovano nei bagni del loro Istituto Scolastico intente a cazzeggiare, quando avvertono chiaramente provenire da poco lontano spari di mitragliatrice alternati a grida e lamenti. Subito realizzano, terrorizzate, che là fuori si sta ripetendo l'ennesimo massacro in una scuola ad opera di uno studente squilibrato. Purtroppo, quel folle armato di mitraglietta, dopo essersi lasciato dietro una scia di morti e feriti, entra nel bagno ed affronta le due ragazze atterrite dichiarando loro la decisione di eliminare (chissà poi perchè) una sola delle due. Questi momenti concitati che introducono il film, credetemi, sono davvero efficaci e coinvolgenti. Peccato solo che il film, almeno per quanto mi riguarda, finisca lì, dopo i primi venti minuti. Sì, perchè le immagini si bloccano e non ci è dato sapere delle due ragazze quale si salva e quale viene uccisa. A quel punto lo scenario cambia rapidamente e veniamo trasportati a diversi anni dopo, quando una delle due nel frattempo è diventata insegnante e ha un marito e una bambina che la adorano. Perchè ho affermato che dopo quell'incipit il film per me è finito? Ma perchè tutto quello che segue è un autentico delirio semi-onirico della protagonista, un libero scatenarsi delle sue ossessioni senza capo nè coda, dove i flashback si susseguono alternati schizofrenicamente al piano temporale attuale, senza soluzione di continuità, in modo irritante. E quello che i più sprovveduti potrebbero scambiare per un "seminare dubbi" da parte di regista e sceneggiatore, si delinea in realtà come un insopportabile "rimescolare le carte", in una cavalcata incessante di assurdità spazio-temporali quasi esibite con ostinazione e compiacimento. Al punto che lo spettatore si esaspera, anche perchè a rincarare la dose si aggiunge a questo scombiccherato pasticcio una clamorosamente ridicola deriva spiritualistica con tanto di frasi ad effetto su Dio, la natura, la coscienza etc. Frasi peraltro supportate da immagini "a cazzo" -se mi passate il francesismo- di bruchi, millepiedi, farfalle e altre amenità naturali che ho volutamente rimosso. La parte finale di questo drammatico nonsense misticheggiante prende la strada di un precipitare di eventi che vorrebbe evidentemente spiazzare lo spettatore e stupirlo, ma che riesce a generare solo fastidio. Avete presente quelle sceneggiature elaborate in cui viene riproposto più volte lo stesso episodio ma osservato da diverse angolazioni, e a seconda dei punti di vista dei diversi protagonisti? Beh qui il regista (un genio!) ha pensato invece di ripetere alcuni momenti fino allo sfinimento ma non da diversi piani visivi, no, proprio gli stessi riproposti uguali. Ma non è la sola incongruenza tecnica. Per esempio, può anche darsi che sia solo un'osservazione personale, ma vorrei tanto sapere chi ha avuto l'idea di attribuire lo stesso ruolo (da ragazza e da donna) rispettivamente a Evan Rachel Wood e a Uma Thurman...Entrambe splendide donne, per carità, ma -a parte il colore dei capelli- qualcuno mi dica quali tratti del viso o del corpo hanno in comune! E passando a cose più terra terra, credo che il doppiaggio della Thurman sia talmente osceno da gridare vendetta.
E a questo punto, quasi animato da un senso di rivalsa verso un film che mi ha fatto sprecare 90 minuti, farò una cosa che -dopo centinaia di recensioni- mai avevo fatto prima: lo Spoiler!! Si tratta di un finale "capovolto" che vorrebbe (maddài, non ci credo!?!) "spiazzare", ma che fa solo venir voglia di mandare a cagare il regista e il suo genio new age. Sapete che succede alla fine? Ora ve lo dico. Viene mostrata finalmente per intero la sequenza iniziale nei bagni della scuola e lì apprendiamo che il folle in realtà aveva ammazzato proprio quella ragazza che invece vediamo dannarsi l'anima in preda ad ossessioni per tutto il film. In pratica la presunta sopravvissuta è quella morta e quell'altra che veniva data per morta, boh, se ne son perse le tracce. Ora: liberissimo chi vuole di ravvisare in questo "rovesciamento" finale chissà quale metafora soprannaturale, o messaggio filosofico-spirituale, ma fatto sta che io da questo film mi son sentito preso per il culo. Ah, dimenticavo un giudizio sul cast....rimedio subito. Uma Thurman nel suo ruolo più brutto, ai minimi storici della sua carriera d'attrice. Evan Rachel Wood, l'esatto contrario: splendida, sempre più bella e sempre più brava ed intensa....la sua pelle bianchissima sembra dare luminosità perfino ad un contesto cupo e negativo come questo.
Voto: 4
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