Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Un film che si pone come naturale evoluzione del percorso shyamalaniano. Il centro di interesse diventa ora globale (ne "il sesto senso" e in "Unbreakable" si trattava di un singolo individuo; in "Signs" di una famiglia; in "The Village" di una comunità, così come in "Lady in the water" di un condomino) e attraverso gli occhi di una famiglia che cerca di salvarsi dalla catastrofe ci viene mostrata la società americana nel suo atteggiamento isolazionista e sospettoso, che porta spesso ad atteggiamenti estremi e insensati.
Un nemico invisibile quello che i protagonisti si trovano ad affrontare, ma di cui il regista decide di farci vedere chiaramente gli effetti raccapriccianti, rinunciando dunque, per la prima volta, alla sua caratteristica "arte del non-mostrare". Scelta obbligata, ha dichiarato Shyamalan, per assicurarsi che il messaggio arrivasse con efficacia. Da qui, il tema portante del film: l'inquinamento ambientale.
Fotografia agghiacciante, eccezionale Tak Fujimoto.
Meno autoriale e più commerciale del solito, ma stavolta lo si perdona.
Non azzeccato, non sembra credere nel progetto.
Stupenda, bellissima, affascinante...ma non è il suo ruolo, peccato.
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