Regia di Peter Yates vedi scheda film
In America molti film hanno parlato direttamente o indirettamente di quella pagina nera di storia americana che è nota sotto il nome di maccartismo,una piaga ancora aperta e che non ha nessuna tendenza alla guarigione(del resto anche questo film è scritto da Walter Bernestein,finito lui stesso sulla lista nera).In questo film si parte con un udienza di fronte alla commissione senatoriale incaricata di scoprire i comunisti in attività antiamericane da parte di una giovane fotografa che rifiuta di fornire la lista di nomi richiesta e poi si passa a narrare altro,cioè l'illecita importazione di criminali nazisti sotto falso nome.Tecnicamente è un thriller ma gli manca la materia prima:la suspense.O meglio è dispensata in dosi troppo basse per far appassionare lo spettatore.Yates è un ottimo regista e riesce a limitare i danni ,ci regala due ottimi momenti di cinema come l'inseguimento in biblioteca o il finale alla stazione ferroviaria,è aiutato da un'ottima fotografia ricca di toni saturi che richiama filologicamente quegli anni e anche il cinema di quegli anni ,ma ha un duo di protagonisti che non riesce a emergere dall'anonimato e anche il copione non è brillante come meriterebbe l'argomento.Meglio,come quasi sempre succede,i cattivi che si rivelano infinitamente più interessanti.E'un film che cerca di citare (senza rubare) soprattutto Hitchcock e che si salva solo grazie al mestiere registico e a una realizzazione tecnica di primo ordine.Ma Yates ha fatto molto meglio....
è solo la sua regia che salva il film
anodino
discreta ma non buca lo schermo
interessante
insomma
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