Regia di Sebastian Gutierrez vedi scheda film
Coproduzione americo-neozelandese che strizza l’occhiolino alla moda del periodo. L’opera può definirsi un film di azione mascherato da horror (adolescenziale), con trovate stereotipate (vedi individui indefiniti che si muovono sullo sfondo, oppure tipi che si credono morti e poi dopo rientrano in scena vivi e vegeti) e sceneggiatura che ispira in continuo uno spiccato senso di dejà vù (vendetta ordinata da un eroe maledetto ritornato dall’aldilà per eliminare i suoi assassini).
Di interessante si registra la caratterizzazione della protagonista – una splendida Lucy Liu (“Kill Bill” e “Slevin”) – pitturata come un soggetto combattuto dall’istinto malevolo (si macchia di crimini a danno di persone innocenti) e da una spiccata coscienza etica (si suicida pur di rifiutare la sua nuova natura) e un tasso gore superiore rispetto ai prodotti del genere. Belle le sequenze ambientate in una stanza semibuia in cui varie persone si trovano nude e legate a capofitto.
Titolo fuorviante: non si ha a che fare con sette, ma con vampiri.
Non mancano spruzzate erotiche (un paio di topless compresi), in special modo saffiche.
Interpretazioni accettabili, buona la fotografia. Regia adeguata al caso. Colonna sonora anonima. Al massimo può valere un noleggio: niente di eccezionale. Voto: 5.5
Belvedere e pure brava.
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