Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Un Pedro Almodovar ancora in erba firma con il suo secondo lavoro da regista firma una commedia-trash esagerata e mal-dosata che finisce per stancare presto.
Pedro Almodòvar è probabilmente il regista spagnolo più popolare di sempre. Il suo stile cinematografico, che unisce la più semplice commedia drammatica con la più elaborata espressione dei sentimenti umani, lo rende a tutti gli effetti un cineasta sofisticato e per certi versi ricercato, nonostante sia tra i più accessibili vista la sua incredibile popolarità.
Labirinto di passioni è la seconda esperienza dello spagnolo alla regia di un lungometraggio, e si vede che siamo ancora alle prime armi.
Ai suoi inizi Almodovar era più orientato verso la commedia-trash, talvolta dalle sapide tinte grottesche, che nonostante un frenetico ritmo e qualche gag simpatica erano dei prodotti abbastanza mediocri.
Spinto e pasticciato, Labirinto di passioni non è da meno rispetto agli altri.
La regia del Pedrone è di qualità artigianale, incapace di mettere in risalto un'ambientazione in realtà interessante e dal potenziale enormemente mal-sfruttato.
Le varie tematiche hard, quali l'incesto, il sesso estremo, le perversioni varie e l'omosessualità estremizzata, sono trattate spingendo al massimo sull'acceleratore del ritmo comico, ma causando in questo modo una quasi totale mancanza di equilibrio.
Sì, sarà anche divertente, effettivamente in alcuni tratti (ma proprio alcuni...) mi ha strappato una risata, ma l'insieme va amalgamato altrimenti finisce per annoiare, a meno che non sei sotto effetto di acidi.
Stessa cosa per le storie e per i personaggi. Lo schema è più o meno questo: scviscera personaggio 1, pausa, dimenticalo per un bel po', sviscera personaggio 2, pausa, dimenticalo per un bel po', sviscera personaggio 75, ecceteraeccetera....
L'intreccio delle storie finisce per risultare debole e mal-strutturato.
Qualcosa si salva, come la recitazione tutto sommato sufficiente (con anche un buon ruolo per il mugnaio Banderas) e un accompagnamento musicale azzeccato, ma è ben poca roba rispetto al pregevole e maturo Almodovar di Volver, Parla con lei e Tutto su mia madre.
Voto: 4,5/10.
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