Regia di Bagrat Oganesyan vedi scheda film
Dura e aspra litografia, dalla forte carica simbolica, di un paese armeno, dolorosamente lambito dai lontani echi della guerra. La notizia della morte del padre al fronte segna definitivamente la vita del piccolo protagonista, che, dapprima proiettato verso il futuro e pieno di curiosità verso il mondo (il suo interesse per i treni), si trova, d'un tratto, afflitto, come un vecchio, dalla nostalgia verso un passato solare che non potrà mai più tornare (la festa della spremitura dell'uva). In questo suo breve e lacerante percorso di crescita il bambino è accompagnato da un anziano forestiero, carico di saggezza e del pesante gravame delle sue memorie (la valigia dei libri antichi). Un film che induce alla riflessione esistenziale e storica, ma con grande garbo, senza mai urtare la sensibilità dello spettatore.
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