Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
I film perfetti sono tali nella nostra memoria, individuale e collettiva. Quando sono usciti sugli schermi non lo erano. Anzi a decretare la perfezione postuma è stata proprio la mancanza di perfezione. La memoria tappa i buchi, colma le falle, intonaca le crepe. E dunque i film imperfetti hanno bisogno di tempo. Devono essere ritoccati, fatti evolvere, diventare qualcos'altro rispetto al dato iniziale. Essere felicemente colmati delle nostre memorie, dei nostri dati personali, come un diario di scuola che viene piano piano creato dall'anno scolastico e dalle sue vicissitudini.
Australia è tutt'altro che perfetto. Ha un paio di scene veramente belle, veramente madri e un paio di scene che vengono inspiegabilmente (o forse si capisce bene perché) messe in sordina. Ha un'attitudine tutta da Nuovo Mondo nel mischiare i temi, giocare con i generi, passare da un genere all'altro repentinamente. Però non comprendo che chi ha apprezzato Moulin Rouge non apprezzi anche quest'ultima fatica di Luhrmann. Il gioco che mette in scena è lo stesso. Contaminazione direi al di sopra di tutto. Fa esattamente la stessa cosa solo che è proiettata in esterni invece che girata tutta in studio. D'accordo là c'era la musica il ballo etc. etc. qui c'è una storia epica, western ma il metodo è lo stesso.
Australia secondo me ha bisogno di tempo, è quello che in gergo si chiama uno steady-seller. Magari vende poco in tempo breve, ma ci ritroveremo, speriamo, ad apprezzarlo come un buon film.
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