Regia di Martin McDonagh vedi scheda film
Due killer in vacanza a Bruges.Vacanza di lavoro si intende.Stupisce che questo In Bruges sia un opera prima per quanto è compiuta stilisticamente,nei suoi rimandi a influenze antiche ma sempre presenti soprattutto nel cinema inglese(come si fa a non citare Shakespeare nell'arguzia dei dialoghi o nel fatal errore finale che sembra una degna conclusione di una delle sue tragedie) ma anche nel suo nutrirsi di grande cinema noir americano(il finale fa proprio pensare a Carlito's way).In mezzo originali digressioni turistiche,personaggi stravaganti nella loro marginalità(il nano interpretato dal sempre più gettonato Dinklage,il boyfriend della ragazza abbordata da Farrell recitato dal dardenniano Renier) ,dilemmi morali irrisolvibili e un boss all'apice della psicopatologia.In Bruges colpisce per il suo stile così variegato e per l'importanza che viene data all'ambientazione.perchè la bellissima cittadina medievale belga non è solo un patinato sfondo da cartolina.E'un personaggio aggiunto con le sue architetture gotiche che hanno un che di misterioso e di minaccioso allo stesso tempo,le sue strade strette,la sua piazza principale,i canali che la attraversano,la torre dell'orologio teatro di una delle scene fondamentali del film.I due killer praticamente esiliati a Bruges per una missione finita male sono antitetici:uno,il colpevole della mancata riuscita della missione è un fascio di nervi oppresso dai sensi di colpa(ha ucciso involontariamente un bambino),mal sopporta la cittadina belga troppo lontana dal suo modo di essere e di pensare,utilizzandone e apprezzandone solo i pub e la donna conosciuta occasionalmente.L'altro ,più tranquillo e equilibrato all'inizio cerca di godersi la vacanza anche se poi col passare dei giorni le cose diverranno sempre più difficili fino al precipitare definitivo degli eventi(in tutti i sensi).Il regista qui al suo primo film dimostra la sua capacità di scrittore per il teatro,scrivendo dialoghi frizzanti,arguti,mai banali e riempie il film di divagazioni stuzzicanti,notazioni a margine,storie d'amore con molti contrattempi,ironia surreale(tanto che il film ai Golden Globe concorreva tra le commedie) fino al finale da tragedia shakesperiana.Un opera prima che stupisce e che invoglia ad aspettare con impazienza le sue opere successive.Un plauso agli attori:Farrell,conscio della sua dimensione attoriale, replicando il personaggio dell'alleniano Sogni e delitti vince il Golden Globe che probabilmente meritava di più il controllato Brendan Gleeson.Ralph Fiennes sembra anche lui richiamarsi a un altro personaggio del suo passato cinematografico(il Francis Dolarhyde di Red Dragon) e forse pur nella sua tecnica abbacinante risulta il meno credibile....
regia che spazia da toni ironici sguaiati ad altri ben più seri.Ottima direzione degli attori
replica il personaggio di Sogni e delitti
forse il migliore del cast
anche lui si ricicla con successo
parte accessoria ma fondamentale per il pupillo dei Dardenne
non male
gettonatissimo anche perchè bravo
non male
ok
non male
non memorabile
ok
non male
ok
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