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In Bruges - La coscienza dell'assassino

Regia di Martin McDonagh vedi scheda film

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La recensione su In Bruges - La coscienza dell'assassino

di barabbovich
8 stelle

Ray (Farrell) e Ken (Gleeson), due killer professionisti, vengono spediti dal loro capo (Fiennes) da Londra a Bruges, in Belgio. Non hanno idea di cosa debbano fare lì, ammazzano il tempo, caracollano per la città battibeccando sulla bellezza del posto. Ray, che detesta Bruges, in occasione di una delle sue "missioni" ha ucciso accidentalmente un bambino e non sa che il loro capo ha dato al suo socio il compito di ucciderlo. Ma Ken ha anch'egli una coscienza e la vicenda imboccherà strade davvero imprevedibili.
Al suo esordio dietro la macchina da presa, l'irlandese Martin McDonagh firma una commedia nera dal registro insolito e straniato, con bruschi cambiamenti di ritmo, accelerazioni grottesche, scorci onirici, virate granguignolesche. Siamo dalle parti dei Ladykillers dei fratelli Coen (e quindi de La signora omicidi), con l'aggiunta di un'ambientazione magnifica. La bellissima città medievale immersa nell'acqua che fa da sfondo al film è ritratta con registro da National geographic inizialmente sembra doversi mangiare la trama ma, con il procedere del racconto, diventa lo scenario ideale del climax narrativo. L'originalità dell'ambientazione si aggiunge così a quella dello stravolgimento dei clichè del gangster movie: stavolta, come recita il sottotitolo, gli assassini hanno una coscienza.

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