Regia di Piero Schivazappa vedi scheda film
Un professore universitario italiano di mezza età si reca negli Usa per lavoro. Lì trova un'assistente giovane e bella, che prontamente si innamora di lui. Che è sposato. E lei è promessa sposa a un tizio di cui non è innamorata. Come se ne esce?
Oggettivamente la coppia formata da Brooke Shields e Carlo Delle Piane non ha nulla di credibile, ricorda l'incontro tra un alano e un chihuahua che si annusano a vicenda riconoscendosi come appartenenti l'un l'altro alla stessa tipologia di animale, ma a parte loro due nessun altro potrebbe supporlo. E su queste basi costruire un intero film è proprio un'impresa folle e disperata; Un amore americano è esattamente questo: una produzione berlusconiana Reteitalia che mira a fregiarsi del nome di Piero Schivazappa, già regista (tra l'altro) di numerose pellicole televisive per la Rai, affidandogli un copione insulso e puntando su due nomi di richiamo popolare, ma assortiti in modo quantomeno sgraziato. Fa acqua da tutte le parti la sceneggiatura firmata da Andrea Galeazzi, Cesare Bornazzini e da Schivazappa con la collaborazione di Luigi Guarnieri e Melania Gaia Mazzucco, che si attesta sui livelli delle coeve telenovelas: poca azione, molti dialoghi, personaggi monodimensionali, buoni sentimenti a catinelle. E la confezione non è tanto più curata: sicuramente come lavoro televisivo non è tra i peggiori, ma non brilla neppure per la resa estetica essendo tutto piuttosto approssimativo. Nel cast compaiono anche Memè Perlini, Richard Joseph Paul e Graziella Polesinanti; in produzione troviamo invece la firma di Antonio Avati. Schivazappa conclude con questo titolo la sua trentennale carriera: che disdetta. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta