Regia di David Von Ancken vedi scheda film
Western estramamente violento, soprattutto verso i cavalli; li vediamo crollare dalla fatica, abbattuti gratuitamente da colpi di pistola e, per vincere il gelo, squartati e utilizzati come sacchi a pelo. Von Ancken ha il merito di anticipare Revenant (2015), ma sviluppa una storia sorretta da una sceneggiatura minimalista e già lanciata senza preamboli e con una scarsa caratterizzazione dei personaggi. Un solo flashback, gestito per tutto il corso della narrazione, giustifica i fatti mostrati e grava come un incubo su Brosnan e un onta da vendicare per Neeson. Tutto il film è orchestrato sulla fuga di Brosnan, inseguito dalla squadra organizzata da Liam Neeson. Le location scorrono, diventano variabili eppur costanti nella loro desolazione e nelle grandi profondità di campo. Alla base della caccia, c'è una vecchia questione di guerra, un orrore non voluto o, se vogliamo, sfuggito di mano. Tra i cacciatori c'è anche Micheal Wincott, il cattivo di Strange Days, che lavora per soldi.
Esaltato da location invernali mozzafiato, Caccia Spietata ha il merito di chiudersi condannando la spirale all'ennesima potenza figlia del desiderio di vendetta. Il passato è passato, la vita è avanti.
Buono, nonostante uno script essenziale.
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