L'agente federale Erroll Babbage è alla fine della sua carriera e ha l'incarico di seguire personalmente l'addestramento della recluta Allison Lowry, destinata a prendere il suo posto.Si trova nel frattempo anche ad occuparsi del misterioso caso della sparizione di una ragazza: una faccenda che potrebbe avere qualche connessione con un caso di cui si era occupato anni addietro. L'addestramento della recluta Lowry così diventa molto pratico e molto poco teorico, e le cose si complicano anche in seguito alle oscure connessioni con il mondo dell'occulto e dell'esoterismo più nero.
Note
L’iperanonimo titolo italiano non rende giustizia a The Flock (letteralmente, il gregge), non un film perfetto ma “altro” rispetto ai pompatissimi Saw&Company. Richard Gere entra nel personaggio, e al suo primo film americano Andrew Lau (quello della trilogia di Infernal Affairs) mette le mani nella nostra carne. Alterna ritmi tipici del cinema orientale a velocizzazioni da videoclip, e intanto ci regala una pellicola intelligente e un cupo momento di introspezione.
A mio avviso l'America non ha fatto bene ad Andrew Lau. Ne è uscito fuori un film che si trasforma troppe volte in una specie di videoclip forsennato che ci fa smarrire la linearità del racconto. Niente di nuovo sotto il sole insomma: il risdultato è uno sfilacciato clone di molti filmdi maggior sostanza che lo hanno preceduto (Seven in prtimis)
Un thriller che non fa mai il salto di qualità, con un Richard Gere sinceramente non nel suo ruolo migliore, ma anzi in uno dei peggiori. Senza sussulti e abbastanza scontato.
Si può tranquillamente tralasciare e passare ad altro.
Troppe mossette da videoclip e rombi di timpano a pompare la suspense, ma per il resto è un buon thriller di sensazioni con dei livelli di horror da film di genere.Insomma, un buon prodotto, altro che due stellette.
Non mi ha entusiasmato per nulla. La trama è confusionario, le scene madri sono telefonate e per un film sugli abusi sessuali (per di più vietato ai minori di 18 anni) mi aspettavo più che qualche semplice leccatina. Occasione sprecata.
Richard, perché lo fai, disperato ragazzo mio... ma, soprattutto, perché ti sdai?
In realtà il bianconiglio buddista più affascinante di Hollywood è il solo a salvarsi in questo assurdo pastrocchio che negli Usa è andato direttamente in videoteca senza passare dalle sale cinematografiche.
Andrew Lau, stimatissimo (almeno da me) autore della trilogia “Infernal Affairs” firma un… leggi tutto
Se continui a guardare dentro l'abisso alla fine l'abisso guarderà dentro di te.Una frase ripetuta più volte come se i protagnisti di questo film debbano cambiare la parte in cui stare.Protagonisti:un poliziotto che vogliono pensionare anticipatamente perchè usa metodi che vanno oltre la legalità e una sorta di recluta che lo deve sostituire.Rettifico il protagonista… leggi tutto
L'inizio è col botto: le panoramiche di un paesaggio americano desertico e provinciale attraversato da una macchina su cui si sofferma l’attenzione della telecamera si alternano a primi piani dell’uomo che la guida, in fuga o forse all’inseguimento di se stesso prima ancora che degli altri: fermi immagini rapidissimi ed una fotografia sgranata sembrano fatti apposta per lasciar passare… leggi tutto
Cominciamo con titolo. Un idiota qui in Italia, pensa bene che tradurre letteralmente "The Flock", il titolo originale, ne "Il Gregge", non faccia figo, quindi ha un'idea geniale e sceglie un titolo generico e simile a tanti altri (identikit di un assassino, di un omicidio, di un incubo, eccetera) che in più c'entra poco col soggetto della pellicola. Ovviamente altri idioti trovano che…
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Commenti (7) vedi tutti
A mio avviso l'America non ha fatto bene ad Andrew Lau. Ne è uscito fuori un film che si trasforma troppe volte in una specie di videoclip forsennato che ci fa smarrire la linearità del racconto. Niente di nuovo sotto il sole insomma: il risdultato è uno sfilacciato clone di molti filmdi maggior sostanza che lo hanno preceduto (Seven in prtimis)
commento di (spopola) 1726792Un thriller che non fa mai il salto di qualità, con un Richard Gere sinceramente non nel suo ruolo migliore, ma anzi in uno dei peggiori. Senza sussulti e abbastanza scontato. Si può tranquillamente tralasciare e passare ad altro.
commento di slim spaccabeccoDiscreto thriller, che non si discosta dagli altri del suo genere.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiTroppe mossette da videoclip e rombi di timpano a pompare la suspense, ma per il resto è un buon thriller di sensazioni con dei livelli di horror da film di genere.Insomma, un buon prodotto, altro che due stellette.
commento di chiesamanVoto 6,5!
commento di Mr BlondeUn thriller niente di che con una trama un po' deficitaria nonostante la buona fotografia e la buona prova di Gere.
commento di steveunNon mi ha entusiasmato per nulla. La trama è confusionario, le scene madri sono telefonate e per un film sugli abusi sessuali (per di più vietato ai minori di 18 anni) mi aspettavo più che qualche semplice leccatina. Occasione sprecata.
commento di Ewan