Regia di Roger Donaldson vedi scheda film
VOTO : 7.
“La rapina perfetta” (perfetta mica tanto) è un film sorprendente per diversi motivi.
Principalmente perché lo sviluppo prende il via da uno spunto ordinario per poi regalare sorprese a ripetizione nella seconda parte; secondariamente perché Donaldson, regista capace di confezionare buoni lavori ma anche di cadute di stile, è più concreto del preventivabile, soprattutto in considerazione delle sue ultime esperienze.
Il punto di partenza è una “comoda” rapina in una banca sprovvista delle ordinarie misure di sicurezza, ma l’obiettivo annunciato cela il recupero di materiale scottante e per finire un libro contabile compromettente è tra il bottino e quindi anche un pericoloso malavitoso entra prepotentemente in scena.
La rapina va a buon fine, ma dopo succederà di tutto e, tra i servizi segreti, la polizia e l’intervento di criminali vari, per i rapinatori non sarà facile salvare la pelle ed il bottino.
Lo spunto è valido, ma non eccezionale e comunque gestito con sicurezza e qualche idea brillante (il fato che permette di portare a termine l’operazione quando un’ambulanza, usata come specchietto per le allodole, si ferma davanti alla banca) che tiene alta la concentrazione.
Ma il meglio avviene nella seconda parte, dove gli accadimenti si susseguono con un ritmo notevole, ma senza confusione.
Insomma, la storia richiama temi sviscerati spesso dal cinema negli ultimi anni (vedi Guy Ritchie per esempio) con una Londra dei bassifondi (tra sesso selvaggio, corruzione delle istituzioni, e una politica ingenua) ma dove tutti, soprattutto i potenti, hanno qualcosa da perdere; lo stile però è molto più artiginale e preposto ad ottenere un risultato convincente senza un montaggio videoclipparo ed esagerazioni rischiosamente controproducenti.
E d’altronde la storia è già abbastanza incredibile così, semplicemente raccontando i fatti effettivamente accaduti (la storia è vera).
In sintesi, una piccola e piacevole sorpresa arrivata da noi direttamente per il mercato home video.
VOTO : 7.
Molto concreto; sceglie una storia ricca di risvolti e la valorizza con professionalità ed intelligenza, imprimendo un ritmo ottimo, sostenuto, ma nemmeno troppo spinto.
VOTO : 6,5.
Funziona piuttosto bene anche se calci e pugni li deve tirare solo in una scena.
VOTO : 6++.
Discreta.
Il tempo passa, ma in scena fa sempre la sua figura.
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