Regia di Alan Ball vedi scheda film
Essere Lolita in America può essere un’attività a tempo pieno, specie se il sesso lo si scopre contemporaneamente in compagnia di un coetaneo, da sola o con il maturo (solo di età) vicino di casa, un riservista dell’esercito in attesa di partire per l’Iraq spesso confuso su e tra eros e thanatos. Fatta eccezione per l’origine libanese del padre (ritratto come un semitroglodita), Jasira è infatti una tredicenne statunitense come tutte le sue coetanee, capace «di nascondersi dietro la sua innocenza e allo stesso tempo di far eccitare gli uomini», senza per questo raggiungere gli estremismi di Thirteen. 13 anni, Valérie. Diario di una ninfomane o Melissa P.. Piuttosto l’origine non U.S.A. al cento per cento della ragazza ricorda le protagoniste di film come Sognando Beckham o Il mio grosso grasso matrimonio greco (difettando però dell’ironia e dei toni divertenti che ne avevano salato la visione), realizzati non si capisce bene se con l’intento di abbattere stereotipi o al contrario di rafforzarli. La sceneggiatura – alquanto grossolana - certo non aiuta in questo senso, dispersa com’è su troppi fronti e tematiche (dei quali nessuno realmente portato avanti), non ultimo (soprattutto nella parte finale), l’omaggio al corpo femminile.
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