Regia di Alan Ball vedi scheda film
Non fatevi trarre in inganno dal titolo "Niente velo per Jasira", quello di Alan Ball non è un film sulla drammatica condizione delle donne in medio oriente ma è l' ennesima trasposizione di una travagliata educazione sessuale. Sì, sicuramente il fatto che la protagonista abbia origini libanesi ed una carnagione mulatta è occasione cara al regista per sfiorare argomenti importanti quali razzismo, integrazione e guerra ma lo fa solo en passant, senza mai approfondire quelle che potevano essere componenti decisamente più interessanti. La vicenda si concentra piuttosto sulla fase adolescenziale della sua protagonista, illustrandoci uno status familiare instabile creato da due genitori separati che si passano la figlia come fosse un pacco postale. Un rapporto difficile, quello con una madre irlandese assente e quello con un padre autoritario scappato da Beirut, al quale si aggiungono prevedibili problematiche scolastiche ed una incomunicabilità di fondo con il prossimo. In questo contesto, la scoperta della propria sessualità arriva per gioco ma nel modo più sbagliato e Jasira precipita in uno stato ancora più confuso ed incerto che continuerà a generare circostanze ed esperienze limite che coinvolgeranno e travolgeranno non solo i suoi cari ma chiunque incroci la sua strada come ad esempio le due famiglie (agli antipodi) del vicinato. Un film che prova ad osare ma nella direzione sbagliata, abusando di situazioni già viste altrove e che verso il finale scade in una morale troppo di maniera. Va comunque riconosciuto al regista il fatto di aver comunque reso un discreto spaccato di provincia americana e di essersi aggiudicato un buon cast con la giovane Summer Bishil in testa che ben trasmette l' inquietudine e lo smarrimento del suo personaggio a contatto con il mondo adulto o presunto tale.
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