Regia di Mike Cahill vedi scheda film
La lenta ricostruzione, grazie ad una sorta di bizzarra caccia al tesoro, di un rapporto da sempre problematico tra un padre psicolabile (ma forse solo piegato dalla vita) ed una figlia adolescente cresciuta troppo in fretta: "Alla scoperta di Charlie" è il classico gioiellino che non ti aspetti, una commedia agrodolce dalle tinte quasi surreali, una sorta di road-movie "a chilometri zero", che racconta il viaggio di due anime verso la riscoperta di sé stesse, l'amabile resoconto di un percorso catartico. Mike Cahill, alla sua prima e finora unica regia, scrive e dirige una deliziosa commedia dal sapore allegro e struggente al tempo stesso, nella quale è piacevole perdersi, con personaggi umanissimi nel loro disagio di vivere e per i quali è impossibile (almeno per chiunque abbia un animo minimamente sensibile) non provare un pizzico d'empatia. Eccellente la prova dei due protagonisti: Michael Douglas, autoironico come spesso gli è accaduto in quest'ultima fase della sua carriera, dipinge abilmente la figura di uno squinternato dal cuore d'oro, mentre Evan Rachel Wood (all'epoca del film ventenne) è di una bravura addirittura mostruosa (per quanto mi riguarda è una delle più straordinarie e sottovalutate attrici oggi in circolazione). Buona la regia di Cahill, del quale confesso di attendere con una certa curiosità la conferma di un nuovo lavoro su analoghi livelli. Da notare la presenza di Alexander Payne alla produzione e, in effetti, si percepiscono delle chiare affinità elettive tra "Alla scoperta di Charlie" e film che Payne ha diretto ("A proposito di Schmidt", "Sideaways") o prodotto ("La famiglia Savage"). In definitiva "Alla scoperta di Charlie" è un'operina deliziosa e proprio non ho capito la mezza stroncatura di FilmTv: per quanto mi riguarda quattro stelle.
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