Regia di Rolf de Heer vedi scheda film
E ora qualcosa di completamente diverso. Gag e magia. Bianco&nero e cinepresa a manovella. Anzi no, a dire il vero trattasi di una macchina da presa. Non siamo all’epoca del muto, siamo in Australia oggi. Ma per girare Dr. Plonk, l’eclettico regista Rolf De Heer ripesca a piene mani in oltre vent’anni di cinema (delle origini), e ci regala un’esperienza assolutamente unica e originale. Una commedia muta - con tanto di didascalie e musica di sottofondo - omaggio filologico al cinema che fu. Con il pretesto di mettere uno scienziato dei primi del ‘900 a contatto con il futuro, si riportano in vita in un colpo solo: i Lumière (l’uscita dalla fabbrica e il passaggio del treno), Méliès (i trucchi di magia e il Professor Mabouloff di Viaggio attraverso l’impossibile), i viaggi nel tempo e un pattern slapstick che è omaggio ai lavori di Sennett e Roach, e agli attori Keaton e Chaplin. In tutto e per tutto identico agli originali, vedendo i quali però i sentimenti non possono che essere altri. Quanto al presente, l’apologo è grave. Fa capolino una Tv, e lo strano comportamento di alcuni esseri umani ipnotizzati di fronte ad essa. Da vedere, per farsi venir voglia di tornare alle “origini”.
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