Regia di Mark Fergus vedi scheda film
Jimmy, con la testa ferita e sporco di sangue, ascolta la radio nella notte, in una auto ferma al bordo della strada. Pensa come nulla faccia ridere gli Dei più dell’idea che un uomo si faccia il proprio destino. Inizio da (neo)noir da manuale con il volto di Guy Pearce, icona del genere dai tempi di Memento, qui con i capelli lunghi e il destino segnato. Ritrovatosi intrappolato da un guasto alla macchina nei pressi di una sperduta stazione di servizio, cede alla noia e chiede di conoscere il suo futuro a un indovino. Scoprirà che con la prima neve (da cui il titolo originale First Snow) la sua vita potrebbe finire. Ci si muove così tra intrigo e paranoia, osservando il beffardo annodarsi e disfarsi dei fili del fato. Per incrementare il senso di pericolo Fergus gioca con il sound design, alzando per esempio il volume delle auto di passaggio, ma evita un montaggio nervoso e anzi segue il ritmo pacato degli arpeggi di chitarra in colonna sonora. Il ritratto del protagonista può non convincere del tutto, ma il cast tiene botta, le sequenze dell’ultima parte esprimono il necessario senso di calma e il bianco della neve dà una qualità sospesa all’azione. Si poteva asciugare di più, ma l’esito è apprezzabile.
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