Regia di Mark Fergus vedi scheda film
"Ogni uomo crea il proprio destino. Niente diverte gli dei più di questa affermazione". Inizia e finisce così questo film e questo è anche il suo unico significato. Sì, perché la storia è davvero poco credibile sia nei tratti del protagonista sia negli improbabili vaticini disseminati per il film ma diviene piuttosto emblema del rapporto tra l'uomo ed il destino. Un rapporto che, per quanto sospeso tra metafisica e cruda realtà, finisce sempre nello stesso modo. Ciò che cambia sta tutto nel "durante"; a fronte di chi si lascia schiacciare istantaneamente, c'è chi si logora poco alla volta nel tentativo di capire qualcosa che gli è precluso e perfino sfuggirvi, come fa il protagonista di questo film. Se c'è una morale, indica l'inutilità di tentare una fuga ma soprattutto la stupidità di arrovellarsi alla ricerca di risposte quando di fatto non si conoscono bene nemmeno le domande; si finisce per fare la fine preannunciata da Douglas Adams nella sua famosa guida galattica, la stessa fine che fa Jimmy Starks in fin dei conti. Il film è ben girato e recitato ma nel complesso affronta un tema troppo banale senza fornire particolari e nuovi spunti di riflessione. Da sufficienza tonda.
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