Nel 1983 viene plasmato e raffigurato probabilmente uno dei migliori fantasy sci-fi dai toni anche horror mai realizzati tanto che fin da piccolo forse complice anche l’epica e onirica colonna sonora di James Horner ne rimasi affascinato dalla visione facendomi immediatamente regalare subito la VHS originale che custodisco gelosamente e definirlo Cult rimane se vogliamo anche riduttivo perché forse siamo di fronte ad un vero capolavoro (almeno per me) del “Medieval fantasy”, genere che amo profondamente ma che dopo la saga del “Il signore degli anelli” ha un po' stonato con qualche titolo forse non proprio convincente.
La trama più che semplice e narra di un vasto e non ben collocato regno di Krull dove una principessa (la bellissima Lysette Anthony che sembra una rara bambola di porcellana finissima e costosissima) alla vigilia delle nozze con il suo amato principe (Ken Marshall il belloccio con barba ben curata purtroppo unica nota stonata del film in quanto è mono espressivo…forse per questo poi non ha avuto una carriera brillante) viene rapita da un esercito di invasori chiamati massacratori capitanati da un “Mostro” dalle sembianze aliene e multiformi. Il futuro re e sposo dopo aver trovato una potente arma magica roteante detta “Glaive “ (non è la solita spada magica fosforescente ma qualcosa di diverso e originale cioè un ‘arma maneggevole con lame a cinque punte che ritorna al padrone come un boomerang percorrendo traiettorie arcate maniacalmente pregevoli) insieme ad un manipolo di eroi, mercenari e personaggi magici ben caratterizzati da convincenti dialoghi, vestiti ben curati e abilità nelle armi (sembra un’avventura dell’inarrivabile gioco da tavolo D&D), tra cui un giovane Liam Neeson ,Freddy Jones, Alun Armstrong e David Battley salverà la sua amata e trionferà un regno dove governerà la pace . Non siamo di fronte ad un film indipendente low budget ma un vero e proprio kolossal costato tantissimo per l’epoca ma flop al botteghino con le vaste location “style medieval” esterne differenti tra cui Cortina D’Ampezzo e Campo Imperatore mentre gli interni della fortezza nera aliena che cambia collocazione geografica ogni giorno sono davvero impressionanti e stupendamente realizzati. Tantissime le trovate che funzionano come il reclutamento degli anti-eroi tra cui il mago “Ergo il magnifico” (mago trasformista ma un po' fanfarone e smargiasso) che aggiunge toni humor al soggetto mai banale, poi il ciclope triste Rell appartenete ad una razza antica e destinato a conoscere già l’ora della sua morte per un antico patto con il “mostro” massacratore ma formidabile guerriero, un veggente cieco situato in una putrida e sulfurea palude inarrivabile agli occhi del mostro che rivelerà dove sorgerà la fortezza sempre accompagnato da un piccolo apprendista eroe, il vecchio saggio Ynyr rivelatore del nascondiglio dell’arma magica e protagonista della storia d’amore con la ormai perfida “La vedova nera” che poi salverà il suo amato cavaliere dal velenoso ragno gigante (una delle tante storie nella storia) e il gruppo di briganti e in fin dei conti simpatici mercenari vestiti alla Zardoz che poi viaggeranno su cavalli di fuoco per raggiungere ed annientare gli invasori e ovviamente salvare la principessa nel frattempo prigioniera del persuasivo mostro. Evidentissimi i riferimenti alla saga di “Guerre Stellari” con tutti i dualismi possibili e immaginabili ma tutt’altro che una scopiazzatura in quanto aggiunge i toni originalissimi già citati ed effetti speciali curati dall’effettista di Superman e qualche 007 che non fanno rimpiangere neanche i film di adesso. Una fantasia che offre tantissimi spunti ma che rapisce a tutte le età e forse per questo rimarrà almeno per me un film eterno. Consigliatissimo ai sognatori come me
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