Regia di Sean McNamara vedi scheda film
Darks, skaters, pataccari, secchioni, ecomaniaci. Se non fai parte di una cricca sei out. Con buona pace dell’amicizia, fa capolino un riferimento all’integrazione e un plauso alla diversità, che occorre però cercare - a lungo - tra le righe. Tutto qui, in Bratz. Ci si sente un po’ anzianotti nel dover rimpiangere i Tempi delle mele, ma è pure una questione di ottimismo. Anche in un teen movie del genere, agli adolescenti si doveva dare e dire di più. Ma in fondo, ci provano a ogni generazione a farli passare per una manica di cretini. Non mancheranno gli incassi, ovviamente. Le bambole con il pallino per la moda che hanno fatto impallidire Barbie hanno uno stuolo di fan che non perderanno l’appuntamento. Non solo con il marchio di successo ma anche con parte dei passatempi giovanili d’oggi (MTV, iPod, webcam, USB, Amici&Company, myspace.com). Peccato che questa teen comedy sia peggiore persino della precedente Mean Girls, meno divertente, più insulsa. Il messaggio dalle bambole al life-action è chiaro e fa paura. Occorre diventare grandi in fretta e comprare, comprare, comprare. Per far passare il concetto, tutto è lecito. Anche infilare qualche grammo di buone intenzioni.
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