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Patto con il diavolo

Regia di Alec Baldwin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Patto con il diavolo

di passo8mmridotto
6 stelle

Un film che matura minuto dopo minuto, basta avere la pazienza di superare i primi dieci minuti sui centosedici della durata totale.

Bisogna avere fiducia in Alec Baldwin, che ne è regista e interprete, confortati dalla presenza di Anthony Hopkins, Jennifer Love Hewitt, Dan Aykroyd, Kim Cattral. Un cast stellare.

Alec Baldwin è uno scrittore sfortunato e depresso (Jabez Stone), snobbato da editori e evitato dalle donne. E anche invidioso della fortuna di altri scrittori, uno in particolare, suo amico, Julius Jenson (Dan Aykroyd).

Dopo l'ennesimo tentativo di farsi leggere un manoscritto da un affermato editore, Daniel Webster, (Anthony Hopkins), che non crede nelle sue doti di scrittore e lo schernisce pesantemente,  Jabez Stone viene avvicinato da una donna bellissima, un demone

(Jennifer Love Hewitt) che gli propone un patto: dieci anni di felicità e di successi editoriali, in cambio della sua anima.

La parte centrale del film è banalotta e scontata, si salva solo per la positività degli interpreti, vista la loro caratura, sembra che ognuno reciti la propria parte in separata sede, ma Baldwin riesce ad amalgamare tutti e la storia scorre veloce.

Jabez Stone ottiene grandi successi, il suo editore pubblica qualsiasi manoscritto gli venga sottoposto, vince premi letterari nonostante il dispregio delle giurie, si porta a letto donne bellissime, compra case di lusso. Il demone lo segue ovunque, con discrezione, e gli spiana la strada punendo e uccidendo chi si oppone al suo successo, Julius per primo, ritornato povero prima di essere travolto da un taxi impazzito.

Ma il tempo passa inesorabile, dopo cinque anni Jabez capisce che il tempo corre via e cerca di ottenere una proroga, ma il demone è irremovibile. Jabez propone di restituire soldi e notorietà, ma il demone gli ricorda che non può restituire il piacere provato con le donne e la felicità, pur effimera, della quale ha goduto.

Per sua fortuna, riesce ad intuire che il suo editore è a sua volta un demone, facente parte di un tribunale al quale potrebbe rivolgersi per poter riscattare il  contratto stipulato con il demone.

E quì inizia la parte più interessante del film. Un altro amico scrittore, che leggeva i suoi romanzi quando Jabez era alla ricerca di un editore, per dargli consigli utili sulla stesura, cerca di contattarlo, ma Jabez non ha tempo da perdere, lo riceve ma non dialoga con lui, gli chiede se ha bisogno di soldi, ma l'uomo vuole soltanto parlare, ha il cancro, e muore il giorno dopo.

Jabez riflette. Chiede al demone di essere sottoposto a processo, e il demone acconsente, ma soltanto perchè pressato da Daniel.

Il processo avviene in una casa isolata, la giuria è composta dalle anime di scrittori famosi, Jabez li riconosce tutti. C'è persino Mario Puzo, autore della saga de Il Padrino.

Il processo è la parte più riuscita del film: arringhe appassionate e spesso violente da parte del demone e del difensore Daniel, si alternano alle espressioni delle anime che compongono la giuria.

Il demone sembra avere la meglio, ma Daniel ha maggiori argomentazioni da portare a discolpa di Jabez.

Convince la giuria, che decreta la nullità del patto, e Jabez si risveglia dall'incubo.

Luce in sala...

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