Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Kriminal è un fumetto italiano di Max Bunker nato nel 1964 per emulare le gesta (e gli incassi) di Diabolik; bastano un paio di anni per trascinare il buon successo della pagina cartacea sul grande schermo. Attivo da pochi anni e finora impegnato in miseri peplum (pepla per i precisini), Lenzi si ritrova fra le mani questo progetto, ne scrive la sceneggiatura insieme a David Moreno e mette in scena il tutto con gli inevitabili limiti: limiti del personaggio (caratterizzazione fumettistica: costumino, sex appeal e battuta pronta), del contesto (dialoghi grossolani, ricerca spasmodica dell'azione e dell'evento spettacolare) e dell'operazione in sè (budget non altissimo e si vede). Banalità varie ed una trama thriller leggerina e di ben poca fantasia; per dare un esempio concreto, si consideri che in questo film un uomo dal capo ricoperto di bende dopo un incidente tiene le stanghette degli occhiali da sole dentro alle bende stesse: in pratica non può toglierli nemmeno quando va a letto. Nessuno glielo fa notare. Dato lo spessore del prodotto è inutile perdere tempo su simili spigoli; l'olandese Glenn Saxon interpreta il protagonista con sufficiente verve e tornerà l'anno seguente nel Marchio di Kriminal (regia di Fernando Cerchio); si segnalano infine le piacevoli musiche a cura della strana coppia Roberto Pregadio e Romano Mussolini. 2,5/10.
Kriminal evade di prigione con la complicità di Scotland Yard: il furbo ispettore Milton vuole infatti pedinare il delinquente per ritrovare un prezioso bottino. Ma Kriminal, dopo aver fallito il furto di una borsa piena di diamanti, riesce a far perdere le sue tracce...
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