Regia di Jonathan King vedi scheda film
Pellicola basata su un'idea che potrebbe apparire come geniale (cioè mettere in scena delle pecore assassine), ma che si rivela giù utilizzata, pari pari, da G.M.Glaskin (scrittore praticamente sconosciuto in Italia, dove ha pubblicato un piccolo racconto "Beati i mansueti" raccolto nell'antologia "Creature note e ignote" per la collana Urania). Al di là dell'idea di base, gli sceneggiatori stendono uno script che è carico di debiti con opere fondamentali quali "La Mosca" (trasformazione di un uomo in un animale), "La notte dei morti viventi" (protagonisti che si rinchiudono in un ambiente chiuso), ma anche "Gli uccelli" (vedi il gregge di pecore che attornia case e macchine) e persino "Un lupo mannaro americano a Londra" (vedi la trasformazione in pecora). Per fortuna, si fa ricorso a un taglio ironico-grottesco (attualmente abbastanza di moda) che rende simpatica la visione.
Interessante la regia, eccezionali gli effetti speciali in vecchio stile con lattice e manichini e una bella quantità di frattaglie (il tasso gore è elevato).
Interpretazioni fiacchine (la co-protagonista recita da cani), colonna sonora anonima, da sogno le location.
In definitiva un progetto assai coraggioso per il soggetto (mettere in scena delle pecore assassine è un'idea piuttosto folle) e anche ben riuscito, ma dai contenuti tutt'altro che innovativi. Voto: 6
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