Regia di Robert Benton vedi scheda film
Un classico clamorosamente attuale e clamorosamente dimenticato.
Must delle programmazioni televisive impegnate anni 80, ormai Kramer contro Kramer sta diventando un titolo anonimo, dimenticato, trascurato anche se terribilmente attuale. Il segno dei tempi, rappresentando non solo la differenza odierna della qualità dei mezzi in cui convogliare le mutazioni della società (ormai è un territorio quasi esclusivamente occupato dalla serialità delle fiction) ma anche la caratura di interpreti e autori dell'industria cinematografica americana di un tempo. Il film è limpidamente programmatico, perché fin da subito la tesi sostenuta dalla sceneggiatura è imposta come impalcatura della vicenda senza però apparire troppo calcolato o schematico. Infatti il lavoro di Benton è vivo e pulsante, intelligentemente problematico, grazie certo alla prestazione degli interpreti ma anche (e per fortuna visto che il tutto rimane equilibrato proprio per questo...) alla sensibilità della messiscena. Il dramma a volte è insostenibile per come si ripercuote a 360 gradi nella dimensione famigliare senza risparmiare niente e nessuno (i sentimenti, il figlio...) però spesso si addolcisce grazie a momenti ironici tali da cadenzare un ritmo spedito fino all'inevitabile conclusione in pieno dribbling fra lacrime e riflessioni. Il finale seppur coerente ed 'accettabile' non mi ha convinto completamente a differenza dell'abilità nel gestire la pericolosità del plot sulla misoginia pur mantenendo un focus prettamente maschile. Chiaramente la carica emotiva del film si amplifica nell'immedesimazione del dramma e nella sua conformità con le tragedie della vita reale che a volte (quasi sempre...) superano la finzione. Strepp e Hoffman monumentali, un punto di riferimento per le generazioni attoriali future.
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