Regia di Robert Benton vedi scheda film
Bellissimo questo film di Robert Benton, servito da due divi (anche se la Streep era ancora in ascesa, e bellissima) eppure antispettacolare, sobrio ed essenziale. Si discosta per molti aspetti da molto cinema americano e si astiene dalle strizzatine d'occhio al pubblico. Manca anche la commozione a comando.
L'ottima sceneggiatura mette a fuoco bene i personaggi, la situazione, e dà indirettamente una comunque chiara visione del problema: il divorzio dei Kramer è un evento doloroso per tutti, in primis per il bambino, il quale è un personaggio importante al pari dei due coniugi. Tutti si rendono conto di fare la cosa sbagliata, tutti soffrono, eppure marito e moglie continuano su quella strada senza neppure pensare alla possibilità di un ritorno. Considerano il loro percorso ineludibile.
Sia lui che lei sono personaggi complessi, e l'equa ripartizione delle responsabilità non è una cautela per non scontentare il pubblico di uno dei due sessi, ma la constatazione di come spesso vanno le cose. Lui è tutto preso dal lavoro e trascura la moglie, della quale ignora anche i segnali di pericolo che gli lancia, finché la diga cede dopo molti scricchiolii. Lei, se da una parte soffre la trascuratezza del marito, dall'altra sbaglia a piantare baracca e burattini per inseguire un'illusoria soddisfazione personale. Una bella "purga" di altro tipo, come un abbandono temporaneo, avrebbe fatto sì che il marito rientrasse in se stesso, senza il bisogno di lacerazioni irreparabili. I due si porteranno dentro ferite che non rimarginano, e il bambino più di tutti. Il suo pianto, prima per la fuga della madre e poi per la separazione dal padre, strazia il cuore.
Tutto è molto vero in questo film, simile a mille storie che ognuno di noi ha sentito o vissuto; tutto è molto incisivo, mai didascalico e mai banale; soprattutto è onesto nel fotografare le conseguenze di un fenomeno sul quale molti si sforzano di chiudere gli occhi. E' anche indimenticabile, visto che io l'avevo visto da piccolo e non l'avevo per niente dimenticato.
I due protagonisti sono bravissimi, e anche il bambino direi che recita ottimamente. Benton è ispirato e convinto di quello che fa; il suo film ha un ritmo veloce, e ha l'essenzialità necessaria a mettere a fuoco il problema. E dire che il suo "Cattive compagnie" (1972) l'avevo trovato brutto.
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