La recensione su Kramer contro Kramer

di Lord Holy

8 stelle

«Quest'opera eccelle per la semplicità della vicenda, per la gradualità del suo sviluppo, per il suo perfetto equilibrio, per l'aderenza alle realtà umane e sociali, per la naturalezza delle interpretazioni, per l'originalità delle musiche». (Segnalazioni cinematografiche, vol. 88, 1980)

Tratto dal romanzo omonimo di Avery Corman, vanta l'innegabile pregio di aver saputo affrontare un argomento forse tra i più delicati e drammatici che esistano con la giusta e corretta sensibilità, in un fedele ritratto che pare uno spaccato di vita, sino al suo irresoluto finale. Davvero buono è il risultato conseguito, ma bisogna riconoscere che gran parte dei meriti sono da attribuirsi alla straordinaria presenza scenica degli attori, soprattutto nei tre ruoli principali: uno smisurato Dustin Hoffman (Ted Kramer), infatti, trova il supporto di una stupenda comprimaria in Meryl Streep (Joanna Kramer), senza però dimenticare l'affatto trascurabile contributo del piccolo Justin Henry (Billy Kramer). La complicità raggiunta nelle relazioni, in particolare tra le figure del padre e del figlio, dona quel tocco speciale capace di rendere realistico, umano e sincero quanto rappresentato. Se gli elogi si sprecano (e i premi son guadagnati), la ragione è appunto essenzialmente questa.

Kramer contro Kramer è un film ben diretto e recitato alla perfezione. Ha successo nel giovarsi delle convenzioni del cinema per commuovere il pubblico. Senz'altro consigliato a chi cerca qualcosa di intelligente. Voto: 4,5/5.

Sulla trama

Abbandonato dalla consorte, un brillante pubblicitario riserva mille attenzioni al figlioletto. La donna però vuole riprendersi il bambino. Comincia una battaglia legale che mette a dura prova l'ex coppia.