Regia di Woody Allen vedi scheda film
Due turiste americane, Vicky e Cristina, arrivate a Barcellona, fanno perdere la testa a Juan Antonio, un pittore spagnolo. Questo triangolo amoroso renderà bollente la situazione, facendo ingelosire l'ex fidanzata del pittore, Maria Elena.
"Il trucco è di godersi la vita, accettando che non abbia alcun significato, nessuno."
Conclusa la "Trilogia Inglese", Woody Allen lascia Londra per dirigersi in Spagna, luogo di "nascita" della sua opera successiva "Vicky Cristina Barcelona". Il regista newyorkese, questa volta, abbandona del tutto (o quasi) la tragicità delle sue opere precedenti per raccontarci la storia di due giovani ragazze in crisi emotiva. Partendo da un semplice impianto narrativo, Allen torna alle sue "origini" per parlarci del sentimento più complicato e più insondabile, l'amore. Nelle opere alleniane, l'amore ci è sempre stato descritto e mostrato come un qualcosa di assurdo, indecifrabile e inspiegabile, ma allo stesso tempo, un qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno. E "Vicky Cristina Barcelona" non è da meno, Allen ci mette di fronte all'ennesimo ritratto di follia, tradimenti, violenza e gelosia. Questo è stato il motivo principale per cui la pellicola ha diviso sia pubblico che critica, tra chi lo ha amato e chi lo ha odiato. Ora, è vero che un argomento simile l'abbiamo già visto mille volte, ma è proprio questo il fulcro del genio di Woody Allen: prendere un tema e ribaltarlo diverse volte, tirandoci fuori, ogni volta, un qualcosa di simile ma sempre diverso e mai uguale al precedente. Quindi, tornando al film, "Vicky Cristina Barcelona" è la rappresentazione folle delle relazioni (folli): chi crede nell'amore fedele, resterà pieno di dubbi e insicurezze, mentendo di conseguenza a se stesso. Punto di forza della pellicola è sicuramente la terra spagnola, Barcellona viene "dipinta" nell'inquadratura con una fotografia molto "calda", colori che trasmettono rassicurazione e libertà, stessa cosa che trasmettono, rispettivamente, Vicky, intepretata da una bella e brava Rebecca Hall, e Cristina, intepretata da una magnifica Scarlett Johansson. Insieme a loro, a riempire lo schermo ci sono un Javier Bardem (Juan Antonio) in grande forma, prova che è in grado di cavarsela anche in vesti diverse dal solito, e una Penélope Cruz (Maria Elena) altrettanto efficace.
"Vicky Cristina Barcelona" è l'ennesima piacevole (e mai noiosa) opera di un genio, un maestro, che ultimamente viene deriso e "distrutto" da tutti solo per il semplice gusto di farlo. Sottovalutato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta