Regia di Woody Allen vedi scheda film
Woody Allen in vacanza spagnola e in versione turistica con "Vicky Cristina Barcelona" realizza una pellicola riuscita a metà, meno sorprendente rispetto alle sue opere più celebrate, ma ugualmente accattivante: come riflessione pessimistica sui limiti delle relazioni amorose mantiene intatta la sua consistenza e la sua pregnanza, ma la sceneggiatura ci propone un po' troppi luoghi comuni sugli europei visti dagli occhi degli americani (dunque, in maniera un po' forzata). La caratterizzazione dei personaggi di Juan Antonio e Maria Elena risente un po' di questa impostazione non proprio incisiva della scrittura, per cui alcune sequenze non risultano del tutto credibili e il motivo del menage a trois risulta un po' datato; resta la consueta cura formale, l'eleganza delle ambientazioni di Barcellona e Oviedo e la buona prova di tutti gli attori (Bardem è pur sempre uno dei migliori attori del cinema contemporaneo e riesce a conferire risonanze inaspettate a Juan Antonio; la Cruz si impegna a fondo per restituire il disagio psichico di Maria Elena, pur apparendo in un numero limitato di scene, e vince un Oscar come attrice non protagonista; non male Scarlett Johansson e Rebecca Hall nei due ruoli del titolo). Il film si adegua alla media del Woody Allen degli anni 2000, che non era più elevata come nel passato, ma a mio parere questo non vuol certo dire che sia da buttare via. La voce fuori campo é utilizzata in maniera abbondante, in qualche scena poteva anche essere limitata.
voto 6/10
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