La recensione su Vicky Cristina Barcelona

di supadany

6 stelle

VOTO : 6.

Woody Allen negli ultimi anni, cioè da quando ha scelto di stare solo dietro alla telecamera, ha per lo più abbandonato la commedia acuminata e geniale che lo aveva contraddistinto, per spaziare su più fronti.

Qui si dedica alla commedia romantica, forte di un super cast di prime donne, con uno sfondo incantevole quale una città di cui sfrutta il calore dei vicoli e dei luoghi più calmi (il parco che domina la città, gli angoli dove ascoltare una melodia musicale, le case piene di piccole opere d’arte), parlando nel contempo di arte (i tre protagonisti, ne fanno, o vorrebbero farne, parte).

Il risultato però mi ha lasciato abbastanza perplesso.

Intendiamoci il film è gradevole e riesce a lasciare anche alcune sensazioni positive, grazie ad un minimalismo per cui si riescono ad assaporare i caratteri di quanto proposto, ma la storia non decolla mai completamente.

Tutto molto sommesso e senza momenti da incasellare nella propria memoria filmica per sempre, gli attori sono indubbiamente bravi, la Cruz su tutti (probabilmente anche perché il suo è il personaggio che regala vivacità e si estranea dagli altri), ma non volano alto.

E se all’inizio ci si aspetta di tutto, tra cui il tanto vociferato triangolo amoroso, quando si arriva al dunque rimane poco.

Sarà per la visione che ha il buon Woody per l’amore che da e toglie sicurezze (sempre se poi ci sono) per cui sia chi sogna e chi invece risulta più metodico (Vicky e Cristina agli antipodi all’inizio si troveranno alla fine in una situazione sentimentale simile e nel contempo distante), è in fondo più simile di quanto possa pensare.

Altra nota non proprio positiva è l’uso estenuante e ripetuto della voce fuori campo, in alcuni casi necessaria, ma in alcuni frangenti se ne poteva fare tranquillamente a meno.

In sintesi un piccolo film da gustare con calma, abbastanza gradevole per come è costruito, ma che delude dal punto di vista narrativo.

Sufficienza piena che lascia un po’ l’amaro in bocca.

Su Woody Allen

VOTO : 6.
Il tocco nel saper valorizzare i momenti non gli manca, ma alcune scelte, vedi un'estenuante voce fuori campo, non sono proprio il massimo della vita.