Regia di Woody Allen vedi scheda film
Ovvero, un disgraziatissimo weekend a Oviedo... Dopo la parentesi londinese Woody Allen si trasferisce in Spagna per raccontare la vacanza a Barcellona di due amiche americane, la bruna Vicky (Rebecca Hall) e la bionda Cristina (Scarlett Johansson), il loro incontro con il pittore Juan Antonio (Javier Bardem) e la sua ex-moglie Maria Elena (Penelope Cruz, premio Oscar come miglior attrice non protagonista) e il tourbillon di passioni che dopo una gitarella a Oviedo travolgerà il quartetto di protagonisti. La commediola, però, che si vorrebbe arguta e piccante, stavolta ha invece il fiato corto, sfilacciata e prevedibile negli sviluppi narrativi e nel ritmo mai trascinante, fiaccata dall'invadenza logorroica della voce fuori campo e stemperata nei toni da favoletta e nell'estetica patinata dell'ambientazione da cartolina (vino, flamenco e Gaudì...). Come caustico cantore delle pene d'amore, infatti, Allen si rivela in Vicky Cristina Barcelona, sua trentottesima regia, di disarmante superficialità nell'introspezione psicologica e mai realmente incisivo o divertente, e neanche l'entrata in scena di un'impetuosa Penelope Cruz riesce a rivitalizzarne gli spunti satirici e la lucidità dello sguardo. Esaurita pure l'algida vena dissacrante ed il disincanto di Match Point non rimangono nemmeno la consueta grazia e la leggerezza stilistica ad accompagnare le banali evoluzioni del copione, avaro persino nell'elargire lo spasso di qualche gag o di una battuta memorabile. Un Woody Allen dimesso e di fragile ispirazione, per un'operina svagata e fintamente cinica che quasi infastidisce per la sua leziosità. Breve cameo, tra i visitatori della galleria d'arte, di Joan Pera, ventennale doppiatore spagnolo di Allen.
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