Regia di Carter Smith vedi scheda film
Strano oggetto questo Rovine. Sulle prime teen-comedy “da paura”. Quindi rimessa in gioco di celebri luoghi fanta-rivisitati. Infine splatterone disgustoso, ai limiti del buongusto. Peccato, perché il progetto di far rivivere delle piante assassine, nella giungla messicana quasi a costo zero, ci aveva fatto sperare in un bel B-movie stile Fifthy. In fondo anche Il giorno dei Trifidi di Steve Sekely sfruttò egregiamente l’idea. E il ricordo della Piccola bottega degli orrori di Roger Corman è ancora nitido. Dimenticate i precedenti. Per raccontare adolescenti upper-middle-class alle prese con mostri vegetali con il pallino per la carne umana, Carter Smith preferisce il disgusto all’orrore. Non basta neppure un riferimento ad Apocalypto, un altro all’archeologia in stile Indiana Jones, un altro ancora al più recente far-east-horror. Ai turisti benestanti si augura una brutta fine sin dalle prime immagini (e l’odio cresce nelle ultime). Lo shock visivo lascia rapidamente il posto alla gratuità di una serie di scene sanguinolente, compresa un’inutile doppia amputazione. Il male cresce dentro di noi, come in Alien, ma nel frattempo ci siamo già dimenticati chi è sopravvissuto e chi no.
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