Regia di Carter Smith vedi scheda film
La metafora che striscia tra le rovine del film- quell'insinuarsi viscido dei semi della follia, la brutalità e il terrore nella mente(e quindi nella carne) dei giovani protagonisti- possedeva la giusta dose di infida inquietudine da poter creare un' ottima opera di genere. Il cast, poi, composto da attori eccellenti-tutti spontanei, tutti bravi-possedeva la giusta carica emotiva da poter riversare nei personaggi fino a renderli credibili.
Quello che proprio ma proprio non funziona, qui, è la scelta operata dal regista di mostrare tutto: coltelli che incidono violentemente la carne, massacri a cielo aperto, disgustosi "crunch crunch" da fumetto delle piantacce infernali. Quelle, poi, sono involontariamente ridicole: emettono suoni che ricordano sia gli oggetti posseduti dei primi film di Raimi(solo che nei films di Raimi l'effetto comico era voluto), sia i cartoni animati di un episodio della Looney Tunes, e più che paura fanno accartocciare in due dalle risate.
Tutto ciò che poteva turbare-e di materiale ce n0era molto, forse col libro da cui è tratto saremmo più fortunati- si trasforma in attimi di disgusto, alternati ad istanti di attonita perplessità. Certo, la squisitezza di Cronenberg nell'inquietare attraverso le alterazioni mostruose del corpo, è qualcosa di più unico che raro, ma le possibilità di una modesta resa metaforica c'erano tutte anche qui.
Peccato.
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