Regia di Craig Mazin vedi scheda film
Come già scritto in altre occasioni, il genere demenziale (che pure in America tiene bene, registrando confortanti risultati al botteghino) è ormai da anni afflitto da un evidente quanto deprimente declino. Questo "Superhero", pur confermando sostanzialmente il trend negativo, riesce perlomeno a porsi un gradino al di sopra della media dei vari "Scary Movie" e simili, riuscendo in diverse occasioni a strappare qualche risata, soprattutto grazie a vecchi volponi come Leslie Nielsen, Marion Ross, Christopher MacDonald e il redivivo (ma un po' invecchiato ed imbolsito) Robert "L'aereo più pazzo del mondo" Hays (quasi una sorta di passaggio di testimone tra diverse generazioni del cinema demenziale?). Purtroppo il film di Craig Mazin non è esente da difetti, i principali sono sicuramente una sceneggiatura troppo piatta, inconsistente e piena di buchi, dei giovani protagonisti privi di qualsiasi carisma e un gioco di citazioni e parodie abbastanza fiacco e poco spassoso. Nell'insieme un filmetto simpatico, che risolleva leggermente le sorti del genere demenziale, senza purtroppo riuscire a graffiare oltre l'immediata superficie. Forse le tre stelle sono un giudizio fin troppo generoso, ma da vecchio appassionato del genere e nostalgico dei bei tempi lontani e andati ("Una pallottola spuntata", il già citato "Aereo più pazzo del mondo") questa volta non me la sento di stroncare e assegno una risicata sufficienza.
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