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Harry Potter e il Principe Mezzosangue

Regia di David Yates vedi scheda film

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La recensione su Harry Potter e il Principe Mezzosangue

di FilmTv Rivista
8 stelle

Se il tempo dei giochi a Hogwarts non è del tutto finito (catastrofi e omicidi non impediscono lo svolgimento del torneo di Quidditch), certo lo è per Harry Potter, che nello scorso capitolo ha assistito alla morte di Sirius Black. Con Il Principe Mezzosangue la saga entra nella sua ultima fase, i fili dell’arazzo tessuto dalla Rowling cominciano a riannodarsi ed ecco riapparire Remus Lupin, Peter Minus e il giovane Tom Riddle, ossia Lord Voldemort quando era ancora uno studente. Oltre a vedersela con i consueti misteri delle aule di Hogwarts - chi sta commettendo una serie di attentati? Qual è il segreto del nuovo docente di pozioni (la new entry Jim Broadbent)? Chi è il Principe Mezzosangue? -, i protagonisti affrontano i turbamenti dell’adolescenza, scoprono il dolore di un amore non corrisposto o l’impossibilità di proteggere una sorella dalle sue relazioni. Il tema della perdita dell’innocenza e del sacrificio delle vecchie generazioni, perché non siano ripetuti gli errori dei padri, è più che mai in primo piano, e ottiene finalmente uno sviluppo il personaggio, in passato spesso ridotto a macchietta, di Draco Malfoy. Inoltre, per la prima volta, la magia tocca drammaticamente i “babbani”, con la distruzione del Millennium Bridge di Londra, ma la mancata integrazione con il mondo non magico rimane la principale carenza della saga. Dopo la sua assenza in L’Ordine della Fenice (forse la pellicola meno riuscita) torna lo sceneggiatore storico della serie, Steve Kloves, a dare manforte al regista inglese David Yates, al timone della saga dal precedente episodio e confermato per l’ultimo capitolo, I doni della morte, diviso in due film, il primo previsto per il novembre 2010 e il secondo per il luglio 2011. Magnificamente fotografato da Bruno Delbonnel (collaboratore di Jeunet e ora al lavoro con Sokurov), Il Principe Mezzosangue è fin qui l’adattamento più sontuoso, ma anche il meno concluso: non mancano rivelazioni e colpi di scena, però la quest rimane insoluta e continuerà nei prossimi film, costituendo una sorta di trilogia finale.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 28 del 2009

Autore: Andrea Fornasiero

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