Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Dura vita per i teneri cagnetti da appartamento e compagnia! Quelli che strillano certo, ma che non fanno mai male a nessuno, anche quando animati dalle migliori e più convinte intenzioni.
Jun-ju è un giovane professore precario in crisi coniugale, squattrinato, ed in spasmodica attesa di ottenere la cattedra di ruolo che gli permetterebbe di finire di farsi mantenere dalla indispettita consorte, che, incinta e l'unica a portare un reddito fisso a casa col suo lavoro, quasi a provocarlo per la sua inettitudine congenita, si presenta in casa un con cane-batuffolo a cui la donna dimostra ben più attaccamento che al consorte.
E tutto ciò dopo che l'uomo ha trascorso una snervante giornata a cercare di capire da dove provengono gli insistenti latrati che lo assillano ed infastidiscono, all'interno di un condominio in cui è espressamente vietato l'ingresso di animali domestici.
Dopo essersi reso responsabile di un paio di incauti decessi di cagnetti innocenti, e aver provocato indirettamente la morte di crepacuore di una anziana padrona di uno dei due animaletti, l'uomo viene notato da una balorda giovane vicina (la interpreta l'attrice-star Doona Bae, anche coprotagonista di The Host), che, colto in flagrante il rapitore di cani, ne segue e tracce per poterlo acciuffare.
Intanto, le frequentazioni dell'uomo dei sotterranei di quel grande condominio, fanno mergere l'esistenza di figure a metà strada tra il reale e l'immaginario, nonché di individui senza fissa dimora che si cibano di esseri viventi altrimenti utilizzati ad altro scopo nell'ambito della sfera di vita umana.
"Can che abbaia non morde" ci rivela un noto detto che evidentemente non ha confini: ma gli esseri riservati ed apparentemente timidi, nascondono a volte nevrosi e frustrazioni in grado di renderli dei mostri incapaci di trattenere tutto quanto è stato represso e contenuto in anni ed anni di sopportazione ed obbendienza.
Film d'esordio folle e scatenato di Bong Joon-ho, che si premura (per il suo bene!) ad informarci che le scene aventi protagonista i cani, sono state girate con l'ausilio di speciali addestratori: una precisazione prudente che dovrebbe farci intendere che nessun cagnetto finisce gettato nel vuoto come appare, o dimenticato in un armadio, ma che non riesce a toglierci quel disagio da cattiveria latente che il film emana in modo dirompente, e che finisce per divenire uno dei punti di forza di una pellicola destinata a dare origine ad un grandissimo autore.
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