Regia di Anthony Hopkins vedi scheda film
Quel sottotitolo dal retrogusto Kafkiano, aggiunto per la versione Italiana, è alquanto categorico.
Una volta visto il film infatti non ci sono dubbi sul fatto che l’H in questione stia proprio per Hopkins e che quella mente oscura sia proprio la sua.
Slipstream, terza regia dell’ex Hannibal Lecter (qui anche sceneggiatore e autore delle musiche) è una di quelle pellicole capaci di risultare interessanti per i primi venti minuti, con quel suo campionario di incongruenza registiche, stilistiche e formali, amplificate in modo tale da farle diventare maniera, ma in un ora e mezza riesce soltanto a mettere a dura prova la pazienza dello spettatore, sballottato senza criterio all’interno di un mondo che sembra attingere a più mani da tutta una filmografia di genere.
Si va da Lynch a Stone, passando per Gilliam. Il tutto affidato alle sapienti doti di un cast che può vantare, oltre allo stesso regista, nomi del calibro di John Turturro o Christian Slater.
Ma tutto si riduce ad uno sfoggio di tecnica che, sebbene interessante, lascia il tempo che trova, risultando però coerente con la trama in questione, che non racconta altro se non la storia di un brutto film. Il mio blog: http://cinedelia.blogspot.com/
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