L'anziano sceneggiatore Felix Bonhoeffer ha trascorso tutta la vita in due stati di coscienza separati: uno che corrisponde alla realtà e l'altro che corrisponde invece a un suo mondo interiore e fantasmatico. Ora, mentre sta lavorando alla stesura di uno script di un film che racconta misteriosi casi di omicidio, la sua mente è prossima al collasso. E di colpo i due diversi stati del suo essere entrano in collisione e iniziano a con-fondersi: i personaggi della sceneggiatura prendono ad apparire nella sua vita reale, che a sua volta attraversa e compenetra il suo lavoro.
Note
Dal noir metacinematografico di declinazione lynchana, ai torridi deliri del Gilliam di Paura e delirio a Las Vegas, fino al montaggio convulso, con passaggi più o meno gratuiti al bianco e nero, à la Tony Scott. Il flusso di coscienza del protagonista bipolare finisce per essere puro pretesto di ricerca formale, e l’operazione, nonostante la pregevole fotografia di Dante Spinotti, lascia freddi. Certo un fallimento interessante, ma pur sempre un fallimento.
Film mediocre e noiosissimo. Inutile dispendio di bravi attori e di magistrale fotografia. Un delirio del regista forse, oppure un pretesto per fare dell'inutile e sterile esercizio di stile?…Se potete evitatelo con cura…
un film di cui è difficile riassumere la trama, perchè in realtà è il tentativo di trasporre i pensieri del protagonista, un uomo credo disturbato e e di conseguenza con pensieri confusionari. il film è ricco di stacchi, cambi di colori, di punti di vista che senza una trama da cui dipendere rischiano di essere mero esercizio di stile annoiando. i paragoni… leggi tutto
un film di cui è difficile riassumere la trama, perchè in realtà è il tentativo di trasporre i pensieri del protagonista, un uomo credo disturbato e e di conseguenza con pensieri confusionari. il film è ricco di stacchi, cambi di colori, di punti di vista che senza una trama da cui dipendere rischiano di essere mero esercizio di stile annoiando. i paragoni…
Già nel suo primo film come regista Hopkins era riuscito a farci capire che sarebbe stato meglio non provare a dirigere altri film e continuare la sua carriera cinematografica come attore, ma pultroppo ha voluto riporvoarci e questa volta riesce a fare addirittura molto peggio del primo suo film! La regia e da film da serie C, la trama è bruttissima e le prove del cast, oltre…
Quel sottotitolo dal retrogusto Kafkiano, aggiunto per la versione Italiana, è alquanto categorico.
Una volta visto il film infatti non ci sono dubbi sul fatto che l’H in questione stia proprio per Hopkins e che quella mente oscura sia proprio la sua.
Slipstream, terza regia dell’ex Hannibal Lecter (qui anche sceneggiatore e autore delle musiche) è una di quelle pellicole capaci di…
"Paura e delirio a Las Vegas (città dove è ambientato)" x Sir Hannibal alla regia d un puzzle skontato kome un vestito in saldo, nauseabondo nel tentativo oniriko d'imitare Lynch fino alla noia, pasticciato in tutte le sue sfumature metacinematografike ispirate alle grandi pellikole Altmaniane.L'unika doverosa menzione è x la stupenda fotografia oskura, misteriosa, surreale d Dante Spinotti (…
La spiazzante terza regia di Anthony Hopkins – anche attore, compositore delle musiche e, per la prima volta, sceneggiatore – è tutt’altra cosa rispetto al precedente August. Slipstream racconta di Felix Bonhoeffer e della troupe al lavoro sul film da lui scritto, intitolato Slipstream, ossia lo scivolare nei ricordi delle nostre vite precedenti. I molti personaggi però, nonostante gli…
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Commenti (2) vedi tutti
Morboso e noioso.Il film in esame non funziona.
commento di rosarioFilm mediocre e noiosissimo. Inutile dispendio di bravi attori e di magistrale fotografia. Un delirio del regista forse, oppure un pretesto per fare dell'inutile e sterile esercizio di stile?…Se potete evitatelo con cura…
commento di fefy