Regia di Luciano Ercoli vedi scheda film
Luciano Ercoli nasce - cinematograficamente parlando - come produttore nei Sessanta, quando Cinecittà era al suo apice creativo quantiqualitativo; nei Settanta poi si improvvisa anche regista; e a dirla tutta non è neppure male il suo esordio, cioè questo Le foto proibite di una signora per bene. Un gioco di scatole cinesi che racchiude una verità a tutti gli effetti abbastanza banale, ma comunque raccontata con efficace suspence dalla sceneggiatura firmata - per motivi di coproduzione internazionale - da Ernesto Gastaldi e Manahèn Velasco: queste sono le fondamenta di un thriller dai pochi mezzi adeguatamente sfruttati, con una componente addizionale di erotismo che denuncia lo spirito dei tempi (e anche il titolo è chiaro segnale di un certo cambiamento in atto nel nostro cinema). Pier Paolo Capponi e Dagmar Lassander sono i nomi maggiori del cast: non immensi, ma comunque dignitosi per il progetto, mentre una parte laterale è riservata a Nieves Navarro, moglie del regista, che è comunque bravo a dirigere anche i volti meno noti; non è ben chiaro invece il motivo per cui a comporre le musiche sia stato chiamato nientemeno che Ennio Morricone, che proprio in quello stesso anno licenziava anche - fra le altre - la colonna sonora di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri: inutile dirlo, quella di Le foto proibite di una signora per bene non è altrettanto esaltante. 2,5/10.
Una donna viene ricattata da uno sconosciuto, che sostiene di avere foto che incriminano il marito di lei per omicidio. La donna cede alle avances dello sconosciuto, che ora si trova ad avere, oltrettutto, foto proibite di lei.
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