Una giornalista televisiva di successo, una giovane ragazza figlia di immigrati mediorientali, il proprietario di un locale notturno alla moda. Persone che, all'apparenza, hanno in comune solo il fatto di abitare nella stessa città: la civile Stoccolma. In realtà hanno molto di più. Vivono - seppur in contesti e per motivi diversi - lo stesso dramma: sono tutte e tre vittime di violenze subite nell'ambiente domestico. E cercano di ribellarsi a situazioni cui molti altri invece soggiaciono.
Note
Con questo film, premio Amnesty International al Panorama del Festival di Berlino, la sensazione è quella di un piccolo passo indietro nella ricerca di talenti nordici che affrontino snodi centrali della società odierna: schematicità dei dialoghi, una certa prolissità e finali sommari. Lascia comunque il segno l’efficace spaccato dell’ambiente di immigrati.
Un film molto incisivo, la parte iniziale è forte e realistica, poi si perde un po' nel voler considerare che la soluzione sia ad un livello più alto, cosa forse possibile solo in Svezia dove esiste un sistema sociale forte.
Gran bel film sulla condizione della donna e sulla giustizia che (in Svezia)funziona.Film da consentirne la visione nelle scuole con dibattito a seguire.Morale;i talebani sono anche fra noi.
VOTO : 6,5.
Tre storie di (triste) vita, distinte tra loro, in quel di Stoccolma.
Tutte e tre con qualcosa, ed anche di più, da dire, ma il risultato complessivo, per quanto pregevole, mi ha lasciato qualche dubbio post visione.
Una ragazza orientale, giovane ed intelligente, viene “osteggiata” (in realtà si va ben oltre) dalla famiglia solo perché ha,… leggi tutto
I racconti che ci giungono da Stoccolma sono tre. Un episodio vede protagonista Leyla, un adolescente di origine mediorientale, che assiste alla tragedia della sorella Nina vittima all’interno della propria famiglia di assurde dinamiche culturali. La seconda storia è quella di Carina, giornalista di successo, che nell’ambito familiare subisce continue violenze fisiche e psicologiche da… leggi tutto
un film fondamentale per sancire la necessità di una riforma sociale di portata storica, di una radicale presa di coscienza collettiva tesa a far sì che finalmente siano le donne a lavorare e fare le leggi mentre gli uomini stanno a casa a preparare la cena, che le ragazzine si facciano scopare il prima possibile possibilmente da un ragazzo odiato dai genitori e che a spintonare… leggi tutto
Tre storie di violenza che non convincono. Le scene rivelatrici delle incongruenze della sceneggiatura sono tante e disturbanti. 1) Il furore cieco e ridicolo della giornalista nella tribuna elettorale. La politica vista in maniera insignificante, senza nessuna riflessione sul potere. Il macchiettistico spirito corporativo maschilista dei suoi colleghi e del suo capo. 2) Una famiglia…
Il regista ci propone tre storie indipendenti l'una dall'altra che hanno come comune denominatore la violenza declinata in tre aspetti differenti, uno per ogni storia. Leyla e Nina sono vittime delle tradizioni, delle maldicenze, della cultura e dell'ignoranza di una famiglia mediorientale ancorata a vetuste e pericolose credenze. Rispetto e onore prima di tutto. Prima…
Tre storie di e contro la violenza. Una ragazza di origine mediorientale, figlia di rigidissimi emigrati, decide di denunciare la propria famiglia dopo che questa ha costretto al suicidio la sorella, rea di essere uscita con un ragazzo. Una giornalista televisiva di successo deve vedersela con la violenza di un marito che non è alla sua altezza e con l'invidia dei colleghi. Il …
Recensione col vecchio nickname Titanic900: "A parte una suddivisione degli episodi non molto lineare e che a volte irrita un pò, non è un film brutto, tut'altro. Gli episodi sono diretti con molta lucidità, riescono a farci indignare e sono un prezioso ritratto di una tremenda realtà. Da riscoprire."
un film fondamentale per sancire la necessità di una riforma sociale di portata storica, di una radicale presa di coscienza collettiva tesa a far sì che finalmente siano le donne a lavorare e fare le leggi mentre gli uomini stanno a casa a preparare la cena, che le ragazzine si facciano scopare il prima possibile possibilmente da un ragazzo odiato dai genitori e che a spintonare…
film ben girato,ottimamente recitato e con una trama d'impatto sociale e con scene che fanno rendere anche troppo bene l'importanza del film che si sta' vedendo.voto.8.
Attenzione siamo in Svezia, ma violenza e leggi fanno lo stesso pensare alla globalizzazione, con i dovuti distinguo. La bilancia pesa più per la violenza sulle donne e naturalmente colpisce in particolare quello della ragazza vittima della famiglia. Un violenza che ci fa star male, e non ha riguardi per una visione edulcorata, la tensione è forte in certe scene, ma d'altra…
Ancora una taglist che prende spunto da una playlist (in questo caso questa di Maghella). Proviamo a mettere in fila i film tratti da storie vere, quelli che prendono spunto dalla quotidianità. Non è un lavoro…
VOTO : 6,5.
Tre storie di (triste) vita, distinte tra loro, in quel di Stoccolma.
Tutte e tre con qualcosa, ed anche di più, da dire, ma il risultato complessivo, per quanto pregevole, mi ha lasciato qualche dubbio post visione.
Una ragazza orientale, giovane ed intelligente, viene “osteggiata” (in realtà si va ben oltre) dalla famiglia solo perché ha,…
A parte una suddivisione degli episodi non molto lineare e che a volte irrita un pò, non è un film brutto, tut'altro. Gli episodi sono diretti con molta lucidità, riescono a farci indignare e sono un prezioso ritratto di una tremenda realtà. Da riscoprire.
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
I racconti che ci giungono da Stoccolma sono tre. Un episodio vede protagonista Leyla, un adolescente di origine mediorientale, che assiste alla tragedia della sorella Nina vittima all’interno della propria famiglia di assurde dinamiche culturali. La seconda storia è quella di Carina, giornalista di successo, che nell’ambito familiare subisce continue violenze fisiche e psicologiche da…
Una sorpresa. Visto ad una rasegna per intellettuali o presunti tali. di soliti sono film da addormentare anche un insonne, invece dopo un primo momento di crisi, il film ti prende e ti piace. Una precisazione però: forse visto davanti alla tv l'effetto non è lo stesso.
Convincente solo per metà (forse meno). Politically correct (troppo), tagliato su misura proprio per il premio che ha (senz’altro meritatamente) ricevuto da Amnesty International, opportunamente accademico, il film di Nilssen resta carente in molte fasi della sceneggiatura (malissimo guidate le strade e gli svincoli che portano i protagonisti al loro riscatto e/o redenzione), si affida ad un…
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Commenti (5) vedi tutti
Intenso e avvincente. Crudo, ma con una porta sempre aperta alla speranza. Realizzazione molto realistica e conivolgente, senza grosse pecche.
commento di bebabi34Un film molto incisivo, la parte iniziale è forte e realistica, poi si perde un po' nel voler considerare che la soluzione sia ad un livello più alto, cosa forse possibile solo in Svezia dove esiste un sistema sociale forte.
commento di sillabaGran bel film sulla condizione della donna e sulla giustizia che (in Svezia)funziona.Film da consentirne la visione nelle scuole con dibattito a seguire.Morale;i talebani sono anche fra noi.
commento di renzoardebel film, duro e crudo…! storie di quotidiana violenza nelle città contemporanee…meglio la campagna!
commento di vixPer me e' un capolavoro - voto 10
commento di MAURO PEZZI