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L'aria del lago

Regia di Alberto Rondalli vedi scheda film

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La recensione su L'aria del lago

di FilmTv Rivista
8 stelle

Tenera è la carne per l’Amleto Selva, giovanotto siciliano pieno di furore erotico che dopo la Prima guerra mondiale arriva su quella sponda del lago di Como. A Bellano, dalle parti di Lecco, quattro case, una chiesa, il tabacchi. S’improvvisa macellaio, giusto perché finisce a scambiare lo sguardo con la Cirene, una bruttina neanche tanto stagionata che ha appena ereditato la bottega dal padre. Che però la prima notte di nozze stoppa sul nascere la passione del suo sposo: “Mi duole!”, dice piangendo. Che fare? Per l’Amleto il dubbio è atroce, il piacere o il dovere. Fortuna che c’è il dottor Durini, medico condotto e viveur che con una combriccola di vitelloni strapaesani è solito approntare la Balilla per poi partire in allegria. Destinazione, il bordello più vicino. Ma nell’ombra della camera da letto c’è il destino in agguato. L’aria del lago diventa mesta, si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Tratto da Il segreto di Ortelia di Andrea Vitali (Garzanti), un romanzo popolare d’inizio Novecento, raccontato sul filo dell’amarcord, sferzato di ironia, alla Piero Chiara. E con l’esuberanza del protagonista Mario Opinato, scuola Actor’s Studio. Affresco affettuoso, tragedia di uomini ridicoli affidata al garbo di Alberto Rondalli, tornato al cinema dopo Quam Mirabilis, Padre Pio, Il derviscio.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 16 del 2008

Autore: Andrea Giorgi

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