Regia di David Leland vedi scheda film
Prodotto da Dino e Martha De Laurentiis, Decameron Pie, tenta di aggiornare il decamerotico alle recenti teen comedy americane. L’esito fa però rimpiangere persino la rustica fattura dei chiappa e spada di una volta. La vicenda, molto vagamente ispirata ai racconti incorniciati di Boccaccio, è ambientata a Firenze, ma, sorpresa, il Duomo è quello di Siena! Passi per la libertà nei costumi e per la colonna sonora pop, che ammiccano allo spettatore moderno, ma la sostituzione dei duomi ingenera solo tristezza in chi conosce l’Italia. L’intreccio poi è puro pretesto, con una storia d’amore tra Lorenzo de Lamberti e Paminea Anastagi, ostacolata dal potente e prepotente Gerbino de la Ratta, che serve solo a tenere insieme una serie di siparietti ammiccanti ma niente affatto erotici, troppo patinati e pudichi per trasmettere qualsiasi carnalità e persino per suscitare la risata grassa di una battuta da osteria. Il titolo americano del film, Virgin Territory, accentua gli intenti satirici verso le campagne di astinenza sessuale in voga in America, ma è davvero poca cosa, così come non bastano la Canalis, tra le suore lascive, Anna Galiena e neppure Tim Roth a riscattare un film informe, indeciso tra commedia romantica, sguaiata e parodica.
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