Regia di David Leland vedi scheda film
VOTO : 4.
Fortunatamente il film è davvero poca cosa, altrimenti avrei maledetto un titolo italiano così infelice (ma comunque una tirata di orecchie al responsabile non deve mancare), come sempre proteso ad ingannare lo sprovveduto spettatore.
Sulla storia in se poco da dire, c’è un cattivo poco ispirato (ed il fatto che uno come Roth non ce l’abbia fatta la dice lunga sul contesto), il classico belloccio senz’anima (Christensen è riuscito a gettare alle ortiche il nome che si era creato con la trilogia di “Star wars”) e la giovane donna oggetto delle mire di tutti, quindi niente di particolare.
Il peggio è però tutto quanto gli ruota attorno dall’inizio alla fine.
Tra tette e culi a volontà (nel convento dove se non sei una superfiga non puoi nemmeno avvicinarti) si sprecano dialoghi e situazioni tremende, girate senza capo ne coda.
E la cosa peggiore è che nel mettere tanto in mostra non vi è nemmeno un minimo di erotismo, risultando inutilmente trash.
Quello che c’è è solo un umorismo involontario che non fa ridere, se non perché il contesto che si guarda mette a disagio e si pensa come sia possibile scivolare così in basso.
Un filmaccio, che non ha alcuna attenuante (anzi molte aggravanti, come aver presentato un periodo così cupo, con la peste dilagante, in un formato così kitsch, condito poi con musiche pop stranianti) e che dovrebbe far vergognare chi l’ha pensato e voluto.
Teribbile.
VOTO : 4.
Mette insieme una trashata terribilmente indigesta.
VOTO : 6.
Non male, peccato che il resto non le permetta di esprimersi al meglio.
VOTO : 5.
Anonimo e mediocre.
VOTO : 5.
La sua peggiore intepretazione di sempre.
Da bocciare già solo per aver deciso di partecipare ad un'operzione così misera.
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