Regia di Andy Tennant vedi scheda film
L’idea di Tutti pazzi per l’oro è semplice: rispolverare la classica commedia avventurosa e aggiornarla. Una volta film così li dirigeva gente come Henry Hathaway e li interpretavano divi del calibro di Clark Gable e Olivia De Havilland. Il cattivo di turno magari era un Sidney Greenstreet e il miliardario che dà retta all’avventuriero un caratterista come Eugene Pallette. A Zemeckis il gioco era riuscito con All’inseguimento della pietra verde. Quindi risulta chiaro che per quanto semplice l’idea, la sua realizzazione non lo è affatto. Nel film di Tennant, nel quale Sutherland e Winstone si muovono col pilota automatico, il parco attori, pur volenteroso, decisamente non è all’altezza dei precedenti in bianco e nero che vorrebbe attualizzare. Unica eccezione, l’entusiasmo di Alexis Dziena il cui sorriso buca davvero lo schermo. Tennant, dal canto suo ci mette impegno e mestiere, usa con grande perizia la fotografia panoramica, ma fissa il tasso ritmico del film su un andante con brio piuttosto monocorde. Un mero esercizio di stile fuori tempo massimo, dunque, caratteristica primaria di tutti i film realizzati da Tennant sinora. E nemmeno Tutti pazzi per l’oro sfugge alla regola: un film bonario, un po’ tedioso, sostanzialmente inutile.
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