Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Voto; 8 ½ - Paolo Sorrentino si conferma con "Il Divo" il miglior regista Italiano dei nostri giorni. Si cimenta qua in un complicata e coraggiosa opera filmica, in cui cerca di dosare nel modo più intelligente possibile l'Andreotti privato con l'Andreotti pubblico. Ne vien fuori un indefinibile ritratto, come il personaggio da cui è tratto: imperscrutabile, inespressivo, asettico, insensibile, solo e assolutamente malfidato, e forse per questo in alcuni punti grottesco apparentemente oltre il limite. Tutte caratteristiche che rendono la sua analisi misteriosa, come la sua storia, il suo sguardo impenetrabile, la vita politica che lo circonda e che lo accompagna, con politici che appaiono come comparse più che come attori, su un palcoscenico che ha un solo regista. Questa è una delle caratteristiche più belle di questo film, in cui le battute del divo, protagonista indiscusso della coreografica giostra politica degli ultimi decenni, la fanno da padrona; le citazioni si sprecherebbero, lasciamo perdere. Ma la vera bellezza di questo film sta nella sue realizzazione; una regia che rapisce anche gli occhi dei meno esperti, retta da sequenze stupefacenti, stupenda, con una scenografia e una fotografia degne delle migliori opere, accompagnate da una sceneggiatura che non giudica e non cade in facili pregiudizi. Nessuno, tranne il protagonista, conosce la vera verità, tanto vale non esprimere giudizi e buttarla un po' sul ridere. Se posso fare una piccola critica mi è sembrata un pò sbrigativa l'ultima parte riguardante la storia mafiosa; in questo non penso che la volontà fosse quella di tracciare un quadro storico ma solo di riportare come Andreotti abbia affrontato il suo disonore. La parte che ha infastidito di più Andreotti è la scena, magistralmente interpretata da un bravissimo Toni Servillo, in cui impera il monologo del protagonista: bel testo per un'aopologia che sembra quasi un'ammissione di colpa, giustificata dalla volontà del bene comune, perchè "è inimmaginabile per chiunque la quantità di Male che bisogna accettare per ottenere il Bene ... e noi non possiamo consentire la fine del mondo per una cosa giusta. Abbiamo un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa. E lo so anch'io". Io, personalmente, no.
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