Regia di Alessandro Baricco vedi scheda film
Un vecchio professore universitario sparisce nel nulla. Una sua affezionata studentessa è però in grado di ritrovarlo, foss’anche solo per riascoltare un’ultima volta la sua leggendaria ‘lezione 21’, nella quale demolisce il mito della Nona di Beethoven.
I libri – romanzi e racconti – di Alessandro Baricco sono esteticamente, formalmente ben curati, ma a conti fatti dicono piuttosto poco; se la grammatica cinematografica, allo stesso modo, sembra non difettare all’esordiente Baricco regista, certo però si rimane piuttosto perplessi di fronte ai contenuti scarni e poco originali di una pellicola come Lezione 21. Molta confusione, molto mistero, molti personaggi, molto rumore per nulla o quasi: l’opera prima dello scrittore torinese dietro la macchina da presa è tutto sommato incoraggiante, ma di esaltante non ha alcunché. A sorreggere i suoi sforzi in questa nuova impresa artistica c’è una coproduzione internazionale che vede Italia (Fandango e Rai) e Regno Unito collaborare per mettere in piedi un lavoro dal budget visibilmente discreto e dal cast debitamente internazionale, che vanta fra le partecipazioni quelle di John Hurt, Noah Taylor, Clive Russell, Leonor Watling, Tim Barlow, Rasmus Hardiker e Clive Riche; di interpreti italiani impegnati in ruoli di rilievo non c’è neanche l’ombra. Naturalmente Baricco è anche autore di soggetto e sceneggiatura; in sostanza Lezione 21 è un rimasticamento di luoghi comuni – il prof geniale tipo L’attimo fuggente in testa a tutto, si capisce – che non porta da nessuna parte, ma lo fa discretamente bene. 4,5/10.
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