La recensione su L'ultima missione

di supadany

9 stelle

VOTO : 7/8.

Ecco l’esempio di un film che trasuda la sensazione di vero non parlando delle solite cose, in cui è facile attingere alla realtà popolare.

Marchal parla di quello che ben conosce, dalla sua narrazione si respira un’attinenza alla realtà , che raramente mi è capitato di notare ed il risultato è un film di genere con i controcazzi.

Il suo protagonista è un’antieroe (bravo come sempre Auteuil), un uomo a cui la vita ha tolto tutto tranne la bottiglia (e l’immancabile sigaretta, senza tralasciare degli occhialini allucinanti), ma crede sempre nella (sua) giustizia in un contesto in cui la corruzione (ma dai non ci credo), è ai massimi livelli ed i veri buoni sono sempre le vittime.

La storia è raccontata con un ritmo importante, senza esagerare, mentre le componenti tecniche aggiungono valore alla pellicola grazie alla cura del dettaglio.

Una fotografia quasi perfetta suggella le scene cardine, ma ci accompagna anche nei momenti meno concitati (anche se l’attenzione rimane sempre alta), in un contesto dove la luce del sole manca, quasi fosse un perenne viaggio all’inferno.

La storia funziona, l’intreccio può anche risultare semplice, ma è il contesto e come è trattato a funzionare quasi alla perfezione.

I dialoghi, infatti, sono sempre ben sviluppati, mai banali e sempre coinvolgenti, ed approfondiscono la percezione di quello che i personaggi rappresentano.

E poi … e poi un finale apocalittico, la resa dei conti, il contraltare tra una vita che arriva ed altre che se ne vanno, il ricongiungimento della famiglia distrutta, tutto con il fiato sospeso fino ai ringraziamenti nei titoli di coda e la bocca che non si riesce a chiudere

Un film duro e riuscito, che riesce a togliere il fiato e riporta alla luce il vero volto del noir.

Appassionante e coinvolgente.

Su Olivier Marchal

VOTO : 7/8.
Standing ovation.
Ha fatto il miglior noir/polar degli ultimi trenta anni.
Stilisticamente magistrale.

Su Daniel Auteuil

VOTO : 7,5.
Forse la sua interpretazione che più mi ha convinto.
Certo era un personaggio che ben si prestava, ma lui è sempre presente, credibile ed emozionante.