Regia di Lajos Koltai vedi scheda film
Ennesimo titolo che si piega di fronte alla parola amore. Evening si trasforma in Un amore senza tempo, e l’ambiguità dell’originale diventa didascalia anche della sostanza. Fiacca e noiosa, in due parole, la pellicola diretta da Lajos Koltai e firmata dal Michael Cunningham di The Hours, ci conduce con lentezza mortale in una saga familiare di cui avremmo fatto volentieri a meno. Tre generazioni di donne a confronto, tra passato, presente, sogno e immaginazione. Una storia non semplice da raccontare, ma se molte cose risultano ridondanti e superflue basti sapere che l’amore senza tempo è un bel ragazzone che somiglia a Kevin Costner, di cui tutte e tutti, prima o poi, inspiegabilmente s’innamorano. Peccato però. L’elenco delle attrici presenti sembrava di per sé una garanzia. Di fatto, ci mettono tutte un grande impegno, anche una Claire Danes diventata donna dopo i fasti adolescenziali del Romeo+Giulietta di Luhrmann. E le altre? Vanessa Redgrave, Glenn Close, Meryl Streep, tanto per cominciare. Che spreco, per tentare di strapparci una lacrima con un copione immobile e per nulla emozionante. Immagini da cartolina
e un paio di archetipi poetici, non bastano. Due ore sembrano un’eternità.
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