Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
m'aspettavo di meglio sinceramente...un buon film, senz'altro...una bella epopea partenopea, capace di tenere desta l'attenzione per tutta la sua durata...recitazione all'insegna del realismo e della naturalezza, eccellente direzione degli attori, alcune sequenze d'antologia (la piscina che fa capolino in un deserto di cemento; i due aspiranti gangsters dopo aver rubato le armi, entusiasti di sparare all'impazzata contro il vuoto; il finale, così privo di qualsiasi retorica; il dolly su Don Ciro, che fa il dribbling tra i cadaveri), un forte impatto cromatico...eppure, credo che il film, affresco "orizzontale" sul caos di una terra senza Stato, fallisca sia sul piano sociologico (poco approfonditi i personaggi), sia su quello estetico (Garrone si conferma regista sapiente, tra piani sequenza alla Dardenne e sguardo puro alla Pasolini, ma gli manca ancora quella personalità in grado di conferirgli definitivamente una statura autoriale)...in questo film, certamente asciutto, non vengono meno certi retaggi romantici, passionali, un certo "meridionalismo", così come la tendenza (molto sfruttata in Italia) di adottare la visuale del bambino...penso che, nonostante i pregi stilistici, resti un film tipicamente italiano, che conta più per quello che dice che per come lo dice: è, in fondo, un film di denuncia e va bene così…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta